29 March, 2024
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Giovedì 30, venerdì 31 e sabato 1 febbraio, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita Tangram Teatro Torino con “Stavamo meglio quando stavamo peggio”, di e con Stefano Masciarelli e Fabrizio Coniglio. Le musiche sono arrangiate e suonate dal vivo dal fisarmonicista Diego Trivellini. Lo spettacolo – inserito nel calendario della “Stagione del teatro contemporaneo 2019/20” – esalta la qualità artistica e organizzativa del percorso creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama nella pregiata struttura delle Saline.

La trama. Protagonisti dello spettacolo uno zio e un nipote che si confrontano sulle epoche, le tecnologie, le canzoni, i costumi, il linguaggio e la cultura cambiata così velocemente in questi ultimi quarant’anni. Attraverso le canzoni che hanno fatto la storia del nostro paese tra gli anni 60 e 70, e tanti oggetti che ormai non usiamo più, rievocheremo lo spirito allegro di un paese che sembra essersi intristito. Vogliamo trasmettere agli spettatori il sorriso e la speranza di quell’epoca della ricostruzione. La simpatia e la comicità di Masciarelli coinvolgeranno gli spettatori in uno spettacolo divertente che farà allo stesso tempo riflettere su quanto sia importante, ancora oggi, sognare. Quindi, uno spettacolo di teatro e canzone. Stefano Masciarelli ha arrangiato, con il contributo del maestro Diego Trivellini, le musiche che cantava, per esempio, Alberto Sordi con l’orchestra della rai, i successi di Ennio Morricone, Rita Pavone e tanti altri e ha rielaborato quelle musiche  in una chiave più moderna e quindi fruibile anche da un pubblico più giovane. Le musiche saranno suonate rigorosamente dal vivo dal fisarmonicista Diego Trivellini che riproduce, grazie alla sua unica fisarmonica elettronica, fino a 100 elementi di orchestra. Perché ripercorrere e cantare quelle canzoni? Perché in quelle canzoni c’è un pezzo del nostro paese che non c’ è più. Il sorriso è la prima cosa che quelle canzoni ci riportano e attraverso quelle musiche ripercorreremo un periodo storico che è stato molto importante per il nostro paese.

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Oggi il Parlamento europeo ha commemorato la liberazione di Auschwitz avvenuta 75 anni fa. La senatrice italiana Liliana Segre ha condiviso la memoria del male inflitto ad Auschwitz ed il dovere di testimoniare con i deputati europei, in una cerimonia per il Giorno della Memoria.

Durante la cerimonia per commemorare il Giorno della Memoria, organizzata nella sala plenaria del Parlamento europeo, i musicisti Mischa e di Maxim Maisky hanno eseguito “From Jewish Life”: “Prayer” di Ernest Bloch al violoncello e pianoforte, in presenza di Anita Lasker-Wallfisch, violoncellista di fama mondiale e membro superstite dell’Orchestra femminile di Auschwitz.

Nel suo discorso di apertura della commemorazione, Liliana Segre, senatrice italiana a vita e sopravvissuta ad Auschwitz, ha ricordato l’assoluta disumanità dei campi e delle “marce della morte” organizzate dai nazisti nel 1945, alle quali sopravvisse da ragazza a differenza di molti altri. «La loro unica colpa era quella di essere nati», ha detto. Il suo dovere è di testimoniare finché vive, ha poi aggiunto.

Alle dichiarazioni del presidente del Parlamento europeo David Sassoli e della presidente della Commissione Ursula von der Leyen sull’inviolabilità della dignità di ogni persona e sul dovere degli europei di lottare contro l’antisemitismo, il razzismo e la discriminazione, è seguito un minuto di silenzio.

Il “Kaddish” di Maurice Ravel è stato poi eseguito dal Quartetto Karski e da Naomi Couquet (Mezzo-Soprano) in chiusura della seduta solenne.

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«Questa Giunta regionale presta la massima attenzione alle istanze dei territori e garantirà sempre ampia disponibilità e ascolto verso gli Enti locali, secondo quanto stabilito, sin dai primi atti, dal presidente Christian Solinas.»

Lo ha detto l’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna, nel corso di una visita al comune di Arzachena ed un sopralluogo dei beni regionali presenti nel territorio.

«La Regione – ha sottolineato ancora Quirico Sanna – ritiene il patrimonio regionale una risorsa insostituibile per lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’Isola e strumento di crescita e sviluppo per l’economia territoriale, nonché fattore di valorizzazione e diffusione delle identità locali. I beni del demanio e patrimonio pubblico ricadenti nel comune di Arzachena, rappresentano un patrimonio di inestimabile valore per la comunità locale e per la Regione anche per il rilevante interesse paesaggistico, ambientale e storico culturale. Alcuni di questi possono tranquillamente essere utilizzati a favore di politiche culturali, di salvaguardia e gestione ambientale, mentre altri possono incentivare crescita e occupazione.»

«Sempre nell’ottica della valorizzazione, riqualificazione, sviluppo e razionale utilizzo del patrimonio immobiliare regionale presente sul territorio comunale – ha detto l’assessore Quirico Sanna -, gli uffici stanno già predisponendo gli atti necessari per la stipula di un Protocollo d’Intesa che mira a consolidare la reciproca collaborazione tra il comune di Arzachena e la Regione.»

Durante il sopralluogo nel territorio comunale di Arzachena, alla presenza del sindaco Roberto Ragnedda e della Giunta comunale, l’assessore Quirico Sanna ha potuto visitare tra gli altri, il Porto di Cannigione, il Faro, il Forte Cappellini e le Batterie militari di Baja Sardinia ed alcuni siti archeologici.

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«Esprimo la mia soddisfazione per l’approvazione all’unanimità in commissione Difesa della Camera dei Deputati della risoluzione sugli alloggi di servizio militari.»

Lo ha dichiarato il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Giulio Calvisi (con delega agli alloggi militari), a seguito dell’approvazione in commissione Difesa della risoluzione sugli alloggi di servizio militari.

«Quello di oggi è il risultato di una piena collaborazione tra Governo e Commissione Difesa su un tema delicato e cruciale, in perfetta sintonia con l’intento già annunciato dal ministro Guerini di emanare un nuovo decreto (atteso dal 2015) – ha aggiunto Giulio Calvisi -. Tale atto rappresenta la sintesi dei tre testi presentati precedentemente dagli esponenti di maggioranza ed opposizione (Frailis, Frusone e Deidda).».

«Con questa risoluzione si delineano i cardini di una politica abitativa innovativa che affronta i nodi più importanti, quali il recupero e la pronta assegnazione degli alloggi vuoti, così come l’introduzione di criteri rigorosi che evitino ogni possibilità di abuso tra le assegnazioni relative alle categorie protette – ha concluso il sottosegretario della Difesa -. L’obiettivo è quello di utilizzare al meglio il patrimonio abitativo esistente e, guardando al futuro, cercare di soddisfare le esigenze alloggiative del personale della Difesa nei ruoli Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Truppa.»

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L’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna ha comunicato che oggi, in diverse località dell’agro di Baunei, sono stati ritrovati, radunati e quindi abbattuti dei gruppi di maiali al pascolo brado illegale (varie decine di capi), non registrati all’anagrafe zootecnica, mai sottoposti ai necessari controlli igienico sanitari e di cui non è stato possibile individuare i proprietari.

Nell’ambito delle numerose iniziative di contrasto alla diffusione della PSA, le attività di monitoraggio del territorio da parte degli uomini dell’UdP sono costanti, soprattutto nelle aree meno accessibili di Barbagia ed Ogliastra dove sono ancora presenti gli ultimi branchi consistenti di suini bradi. Agli interventi di oggi, sempre organizzati in stretta e costante collaborazione con la Prefettura e la Questura di Nuoro, hanno partecipato i veterinari dell’ATS e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, gli uomini del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, il personale dell’Agenzia Forestas.

Le operazioni, iniziate all’alba e concluse nel primissimo pomeriggio, si sono svolte senza alcun tipo di imprevisto o rallentamento rispetto al programma prefissato.

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«Abbiamo risposto all’ennesimo rinvio con l’occupazione dell’Aula e delle commissioni, oggi non parteciperemo ai lavori e da domani inizieremo una battaglia sempre più forte.»

Lo ha annunciato il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, aprendo la conferenza stampa dei gruppi di minoranza sulla continuità territoriale aerea. «Chiediamo da 10 mesi – ha protestato Gianfranco Ganau – che il Consiglio sia messo nelle condizioni di esercitare il suo ruolo, cosa che la maggioranza ha cercato di impedire con motivazioni inconsistenti e false ma ora parlano i fatti: c’era un band che è stato revocato, quello nuovo non c’è e la Sardegna sarà bloccata dal prossimo 18 aprile con danni gravissimi per i sardi, il sistema economico e la stagione turistica.»

«Ci aspettavamo una reazione diversa alla nostra protesta – ha commentato il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus -, invece da una maggioranza in grande confusione sono arrivate solo chiacchiere senza serietà ed insulti, rivolti in particolare alla collega Desirè Manca alla quale va tutta la nostra solidarietà. Noi continueremo a batterci per i sardi ed i loro diritti, coinvolgendo anche il Parlamento e il mondo economico.»

«Per definire ciò che è accaduto ieri non ci sono parole – ha affermato Desirè Manca, capogruppo del M5S -. Sono 10 mesi che la Giunta regionale non fa nulla per risolvere i problemi dei sardi e si occupa invece di proporre leggi che moltiplicano spese e poltrone. La continuità, ha concluso, non è solo turismo ma anche diritti fondamentali come lavoro, studio e (purtroppo per chi ne ha bisogno) salute.»

«Ormai è chiaro che presidente della Regione, maggioranza ed assessore dei Trasporti sono nel caos per colpa della loro inerzia e delle loro scelte – ha sintetizzato il consigliere di Leu Eugenio Lai -: prima hanno revocato il bando della Giunta precedente e poi hanno sparato chiacchiere al veto compresa quella del vertice Ue del 28. Non solo non c’era nessun vertice, ha detto infine, ma c’è già la certezza dei danni gravissimi che la Sardegna ha già subito.»

Piena solidarietà a Desirè Manca è stata espressa anche dal consigliere dei Progressisti Massimo Zedda «perché – ha sottolineato – le offese nei confronti delle donne devono riguardare anche gli uomini».

Polemizzando nei confronti della maggioranza, Massimo Zedda ha affermato che «di fronte ad una Sardegna isolata dal resto del mondo la Giunta organizza una conferenza per parlare dei voli nello spazio: siamo alla follia!»

Entrando nel merito delle problematiche legate alla continuità territoriale l’esponente dei Progressisti ha messo in evidenza che non solo il tempo perso è denaro ma la cosa più grave, in questo momento delicatissimo, è che il governo regionale non ha nessuna idea: non c’è più la tariffa unica e nemmeno quella cosiddetta low cost che richiede comunque risorse pubbliche ingenti mentre la Regione non ha nemmeno un bilancio. «Nonostante gli annunci – ha previsto Zedda – non ci sarà nessuna proroga se non in cambio di un bando scritto secondo le regole europee, quindi non cambierà nulla.»

Per il M5S Roberto Roberto Li Gioi ha detto che «ci si trova di fronte ad una Giunta ed una maggioranza di incoscienti, ormai sempre più lontani dalla realtà, che si occupano solo di poltrone. A proposito, quelle nuove non saranno solo 34 ma forse 90/100 perché dovrebbero essere inseriti anche altri organismi a partire dai consorzi industriali. Sulla continuità Li Gioi ha ribadito il diritto del Consiglio a sapere come stanno davvero le cose, uscendo finalmente dall’incertezza della quale approfitta la maggioranza, dicendo tutto ed il contrario di tutto».

Sulla mancanza di informazioni che ha colpito anche il Consiglio regionale si è soffermato il consigliere del Pd Giuseppe Meloni (componente della commissione Trasporti nella precedente legislatura). Giuseppe Meloni ha ricordato di aver presentato nello scorso mese di gennaio una richiesta di accesso agli atti a Bruxelles per conoscere lo stato delle interlocuzioni fra Regione ed Unione europea sulla continuità territoriale. «Ebbene – ha spiegato – da quella documentazione si capisce tutto: c’è la richiesta al ministro ri revocare il bando dell’ex assessore Careddu ed una seconda richiesta per la proroga dello stesso bando per un solo anno ma non (ed un è un dettaglio molto significativo) per il tempo necessario a preparare il nuovo. La verità, ha concluso, è che il nuovo bando doveva essere pronto già ad ottobre; non saremmo arrivati a questo punto.»

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Oggi, il Parlamento europeo ha ricordato con una cerimonia solenne durante la seduta plenaria di Bruxelles, il 75° anniversario dalla liberazione del campo di concentramento nazista Auschwitz-Birkenau.

In occasione della cerimonia, ai membri del Parlamento europeo si sono uniti i sopravvissuti all’olocausto e la senatrice a vita italiana Liliana Segre.

Durante il suo discorso di apertura in plenaria il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha dichiarato:

“Ad Auschwitz, terra europea, quel giorno del 1945 vennero aperti i cancelli dell’abisso.
Ad Auschwitz è l’essenza stessa dell’umanità ad essere stata messa in dubbio dalla volontà di sterminare il popolo ebraico, e con esso il popolo rom e sinti, gli oppositori, i popoli slavi, gli omosessuali.

Ad Auschwitz, si è incarnata la negazione stessa della nostra civiltà. La civiltà che ha origini ebraiche e cristiane, che ha incontrato il mondo islamico, che ha conquistato l’Illuminismo e costruito la propria convivenza sul diritto, che si è battuta contro la barbarie e la difesa della dignità umana, che ha cercato di offrire un’idea della bellezza della persona e delle persone che vivono insieme nelle nostre città e nei nostri paesi. Una civiltà che ha fermato la propria corsa verso il desiderio di libertà sulla soglia del cancello di Auschwitz.

Dinanzi a ciò, quest’oggi, pieni di emozione e riuniti nel raccoglimento, ci inchiniamo davanti a tutte le vittime della Shoah e vogliamo assumerci il nostro dovere di ricordare; ci assumiamo tale dovere perché sappiamo che Auschwitz è stata costruita da europei e noi siamo chiamati ad assumerci questa paternità perché quello che è successo incombe su di noi e ci chiama alla responsabilità.

Auschwitz, con tutte le fabbriche della morte disseminate nello spazio europeo, rappresenta una questione fondamentale della nostra società, della nostra civiltà, della nostra cultura e ci impone degli obblighi. Ci impone, innanzitutto, l’obbligo di agire ogni qualvolta vi è un atto di violenza e discriminazione, tutte le volte che un’azione antisemita e razzista si presenta nelle nostre società. Dobbiamo sempre considerare tutto ciò̀ un attacco alla dignità delle persone e alla nostra idea di Europa. Il nazismo e il razzismo non sono opinioni, ma crimini.

Ogni volta che leggiamo sul giornale notizie di violenze, sacrilegi, insulti noi dobbiamo considerare queste violenze, sacrilegi e insulti rivolti a ciascuno di noi. Sono attacchi all’Europa e ai valori che essa rappresenta e che incarnano le due malattie della nazione moderna che si propagano nel Continente: da una parte la sacralizzazione delle frontiere e, dall’altra, la ricerca di un’identità pura e univoca – religiosa, etnica e culturale – che conduce inevitabilmente a costruire nemici.

L’Europa al contrario si è formata e vogliamo continui a formarsi con le nostre diversità, con pluralità di voci, con il pluralismo politico, religioso, culturale. Ed è proprio per questo che dobbiamo essere riconoscenti all’ebraismo che ci ha consentito di formare quello spirito universalista che è parte integrante della nostra visione del mondo.

Ecco perché ci rivolgiamo ai governi perché usino vigilanza e severità nei confronti di ogni forma di intolleranza. Non sono ragazzate i vandalismi compiuti nei cimiteri ebraici, gli assalti alle sinagoghe e ai luoghi di culto, le minacce a cui vengono sottoposte famiglie europee di religione ebraica o le forme di intolleranza che colpiscono le minoranze presenti negli Stati membri.

Nei nostri Trattati tutto questo è scritto molto chiaramente e chiediamo alla Commissione europea e al Consiglio di adoperarsi perché ciò̀ venga fatto rispettare, conservare la memoria di quanto è accaduto ad Auschwitz e a caricarci della responsabilità di trasmettere la memoria. Questo compito, man mano che il volgere inesorabile del tempo farà̀ mancare i testimoni, è affidato alla nostra e alle future generazioni.

Noi tutti dobbiamo quindi esprimere la nostra riconoscenza alla senatrice Liliana Segre che è qui tra noi oggi per consegnarci la sua testimonianza. Auschwitz è indicibile. Voglio però credere che la testimonianza di coloro i quali hanno visto l’indicibile riesca a muovere i nostri cuori e a ispirare l’etica delle nostre azioni, affinché ciò̀ non avvenga mai più.»

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Domenica 2 febbraio, alle ore 18.00, presso la Sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, secondo appuntamento con la Rassegna “Inverno in Sala” con la proiezione del film THE SEARCH di Diego Pani, organizzato dal CSC Carbonia della Società Umanitaria.

Prodotto dall’Isre – Istituto Superiore Regionale Etnografico, in collaborazione con Talk About Records, il film è l’avvincente ed affascinante racconto di un viaggio compiuto nel Deep South degli Stati Uniti d’America da due musicisti sardi, il duo sulcitano Don Leone.

In viaggio tra Tennessee, Mississippi e Louisiana, racconta un mondo musicale ancora estremamente ancorato alla memoria di quei musicisti iconici che hanno abitato le città e le campagne di questo enorme pezzo di America.

Il blues è nato negli Stati Uniti, come risposta alla schiavitù delle comunità nere, e rappresenta il sentimento di dolore di una comunità, emarginata e vittima.

Il blues è un canto che nasce dalla tristezza e dal dolore, ma che porta con sé un messaggio di speranza, gioia e spensieratezza.

La band Don Leone racconta il suo stretto legame con questo genere musicale.

I Don Leone sono Donato Cherchi (29 anni, di Carbonia), cantante blues e folk con un passato da rapper, e Matteo Leone (32 anni, di Cussorgia – Calasetta), chitarrista, batterista, polistrumentista e cantante blues.

L’ingresso sarà libero e gratuito.

Interverranno il regista del film Diego Pani e i due protagonisti Matteo Leone e Donato Cherchi.

Diego Pani
Diego Pani (33 anni, di Santu Lussurgiu) è un etnomusicologo, musicista e produttore di musica indipendente. Dottorando in etnomusicologia alla Memorial University of Newfoundland (St John’s, Canada), è l’attuale etnomusicologo referente dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna (ISRE).

Ha collaborato, in veste di research assistant, con l’Università di Cagliari, la Kyoto City University of Arts (Giappone) e il Research Centre for the Study of Music, Media and Place (MMaP) della Memorial University of Newfoundland (Canada). All’attività accademica affianca quella di cantante e armonicista dei King Howl, gruppo heavy blues più volte protagonista di tournée internazionali. Dal 2008, inoltre, gestisce Talk About Records, etichetta discografica indipendente e associazione culturale impegnata nella produzione di dischi, concerti, tournée e Festival.

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Don Leone from Sulcis, Sardinia on stage at Blues Hall for the International Blues Challenge.
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Lunedì 3 febbraio, dalle 11.00, nell’Aula consiliare, si terrà un incontro tra il Consiglio regionale e i rappresentanti della Sardegna nelle Istituzioni europee (parlamentari europei eletti nel Collegio Italia Insulare), nazionali (sottosegretari di Stato eletti in Sardegna, parlamentari sardi o eletti in Sardegna) e locali (Consiglio delle Autonomie Locali e ANCI) sui problemi inerenti al rincaro delle tariffe applicate dalle compagnie di navigazione in seguito al maggiore costo del carburante imposto dalle misure adottate a livello europeo per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera. Al termine dell’incontro si aprirà la seduta statutaria.

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Venerdì 31 gennaio, dalle ore 11.00, a Iglesias, verrà aperta ufficialmente Piazza d’Armi, dopo gli interventi di riqualificazione e di adeguamento che hanno riguardato l’installazione di giochi per bambini, la sistemazione del selciato e delle sedute, il rifacimento delle aiuole, delle aree verdi, e degli impianti elettrici.

«Gli interventi – ha messo in evidenza l’assessore dell’Arredo urbano, Ubaldo Scanu – sono stati realizzati grazie alla collaborazione con Iglesias Servizi e con gli operatori dei progetti REIS e LavoRAS e rientrano nel Piano di riqualificazione degli spazi verdi e delle aree pubbliche della città.»