23 April, 2024
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Sono 682 i casi di positività al Covid-19 riscontrati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati con sintomi sono 113, i pazienti in terapia intensiva 24, gli ospedalizzati complessivamente 137, 485 i pazienti in isolamento domiciliare.

Le persone attualmente positive sono 622, 40 i nuovi attualmente positivi, 32 i dimessi (in attesa di conferma dall’Istituto Superiore di Sanità). I deceduti sono saliti a 28.

I tamponi effettuati sono 4.993. 

Sul territorio, dei 682 casi positivi complessivamente accertati, 103 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 58 nel Sud Sardegna (+3), 10 a Oristano (+1), 57 a Nuoro, 454 (+39) a Sassari.

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I consiglieri regionali di Leu Sardigna Eugenio Lai e Daniele Cocco, hanno presentato una mozione con la quale chiedono alla Giunta regionale l’impegno a stanziare subito le risorse per riconoscere l’indennità di rischio ex art 44 del contratto collettivo 95/98 a tutti gli operatori sanitari.

«La fase storica che stiamo vivendosostengono Eugenio Lai e Daniele Coccodimostra quanto i nostri operatori sanitari non solo siano indispensabili e professionali per garantire la salute pubblica ai cittadini, ma anche di tutti i rischi a cui quotidianamente sono esposti. Per questoconcludono i consiglieri di LeU Sardignachiediamo che immediatamente la Giunta regionale ed il Presidente si attivino per riconoscere l’indennità di rischio, troppo frettolosamente revocata, a tutti gli operatori sanitari.»

 

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«Nei giorni scorsi, la Protezione civile regionale ha lavorato senza pause per allestire le strutture pre-triage avanti agli ospedali e quelle a supporto dei reparti ospedalieri, delle carceri, di porti ed aeroporti. Un grande lavoro a riprova della dedizione, della professionalità e dell’efficienza della macchina messa in campo dalla Regione.»
Così il presidente della Regione, Christian Solinas, ha illustrato le attività di supporto logistico realizzate dalla Protezione civile regionale per l’emergenza Covid-19, in raccordo con il sistema sanitario regionale e con l’aiuto dei volontari: «Un particolare ringraziamento va a donne e uomini che hanno svolto una preziosa opera di solidarietà, oltre che di elevato valore morale e sociale, decisiva per la tutela della salute dei Sardi. Le Istituzioni non possono trascurare l’apporto di queste organizzazioni che con il proprio impegno rappresentano anche un prezioso contributo alla crescita della società civile isolana».

Sono stati allestiti diciotto pre-triage esterni nelle tre strutture sanitarie di Cagliari (SS. Trinità, Brotzu e Marino), al Policlinico di Monserrato e negli ospedali di Carbonia, Iglesias, San Gavino, Oristano, Nuoro, Isili, Olbia, Sassari, Alghero, Ozieri, Siniscola, Sorgono e Muravera; cinque strutture a supporto dei centri dialisi ed emodinamica (SS. Trinità di Cagliari, ospedali di Oristano, Carbonia, San Gavino e Nuoro), quattro a supporto dei reparti ospedalieri (Oncologia al SS. Trinità di Cagliari, Ginecologia al SS. Annunziata di Sassari, al San Francesco di Nuoro ed all’Aou di Sassari). Oltre a quattro strutture a supporto degli istituti carcerari (Uta, Badu ‘e Carros, Oristano, Bancali) ed otto postazioni nei porti ed aeroporti per controllare i passeggeri in transito.

All’ospedale SS. Trinità di Cagliari la postazione allestita prevede la logistica per il trattamento dei pazienti in terapia oncologica (con quattro tende pneumatiche da quattro posti ciascuna, due gazebo, servizi igienici e climatizzazione) e per la dialisi dei pazienti Covid-19, una sala attesa per il tampone, una sala parto (con due tende pneumatiche ed una autostabile, tre gazebo, servizi igienici e climatizzazione), il pre-triage per ginecologia, per psichiatria e per il pronto soccorso.

«Si tratta di strutture che svolgeranno un ruolo fondamentale di controllo preventivo dei pazienti con problemi alle vie respiratorie, garantendo maggiore sicurezza sia agli operatori del Pronto soccorso che agli utenti, oltre a liberare spazi indispensabili all’interno delle strutture sanitarie – ha concluso il presidente Christian Solinas -. Inoltre, ribadendo l’importanza dei controlli dei viaggiatori, gli scali portuali e aeroportuali hanno spazi adeguati per garantire l’osservanza, da parte di tutti, delle norme di prevenzione. Continueremo a lavorare incessantemente per rafforzare l’organizzazione, garantendo tutte le misure di sicurezza indispensabili per tutelare la salute pubblica.»

In allegato: foto del pre-triage all’ospedale SS. Trinità di Cagliari

 

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«E’ impensabile che alla Sardegna non siano garantiti i collegamenti marittimi con la Penisola in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo

La Uiltrasporti Sardegna chiede l’intervento urgente del Governo per scongiurare il caos derivante dalla interruzione delle tratte da e per la Sardegna annunciata da Tirrenia.

«Chiediamo l’immediato intervento del ministero dei Trasporti e di tutte le istituzioni coinvolte, dal presidente della Regione Sardegna al Prefetto se fosse necessario, per scongiurare la decisione della Tirrena di non procedere più alla copertura delle rotte sotto convenzione – afferma il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca -. A prescindere dal contenzioso legale tra Tirrenia AS e Tirrenia Cin è impensabile bloccare le rotte in convenzione che collegano la Sardegna alla penisola: in questo momento il traffico merci diventa non solo indispensabile, ma prioritario per la salute e l’economia dell’isola”.

Secondo la Uiltrasporti Sardegna è necessario che Tirrenia Cin prosegua i collegamenti oppure che venga bandita una procedura d’urgenza per assegnare queste tratte. Un’altra possibilità, per il sindacato, sarebbe quella di una sospensione temporanea da parte di Tirrenia AS del pignoramento dei conti di Tirrenia Cin, vista la situazione di emergenza.

«E’ improponibile che in questo momento di difficoltà la Sardegna debba affrontare un’ulteriore emergenza trasporti», conclude William Zonca, evidenziando che la cessazione dell’attività di Tirrenia comporterebbe la perdita di 1500 posti di lavoro che, in un momento come questo, provocherebbero ulteriore tensione sociale e drammatiche ripercussioni economiche per le famiglie interessate: «Tutto questo per noi è inaccettabile».

 

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La Giunta del comune di Sant’Antioco ha deliberato lo stato di crisi comunale, così come hanno fatto Stato e Regione Sardegna, mettendo a disposizione circa 600mila euro di strumenti finanziari per affrontare la difficile situazione economica e sociale dovuta all’emergenza coronavirus. Per la precisione 595mila euro, di cui 242mila euro subito per buoni alimentari.

«Non si tratta di elemosina, ma di uno strumento messo a disposizione della città commenta il sindaco Ignazio Loccianche di una nuova platea di beneficiari e, al riguardo, non accetteremo che qualcuno approfitti di questa situazione: abbiamo ben chiaro quali sono i soggetti che potranno usufruirne. Su questa misura possiamo fare affidamento su una dotazione di 90mila euro concessa in via straordinaria dallo Stato mentre i restanti 150mila sono attinti dal bilancio comunale. Già nei prossimi giorni l’ufficio delle Politiche sociali emanerà gli avvisi pubblici necessari per accedere alla misura.»

A tutto ciò si aggiungono 201mila euro per il nuovo bando Reis che verrà pubblicato a breve, altri 80mila per iniziative sociali e un primo fondo di 70 mila euro per la compensazione dei tributi locali dedicato a una serie di cittadini e imprese che potranno beneficiarne in base a criteri che verranno stabiliti nei prossimi giorni, dopo attente valutazioni.

«Siamo certi che già mercoledì o al massimo giovedìprosegue il sindaco di Sant’Antioco saremo in grado di operare concretamente: questo è un piano importante, una reazione immediata alla crisi che attanaglia anche il nostro Comune. Lo facciamo con grande senso di responsabilità, sapendo che non si tratta di un obolo, di un insulto ai cittadini bisognosi: saranno, infatti, strumenti di “passaggio”, un ausilio temporaneo che cercheremo di dare soprattutto laddove esistono “nuove necessità”. Nei prossimi giorni metteremo a disposizione anche un numero di conto corrente per raccogliere donazioni di chi vorrà contribuire a dare una mano di sostegno a chi oggi soffre più di altri. Infine, tengo a ringraziare gli uffici delle Politiche Sociali, delle Finanze, dei Servizi al cittadino – conclude Ignazio Locci – per il grande lavoro compiuto per la stesura di questo Piano Straordinario.»

 

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«Bisogna semplificare la procedura di accesso alla cassa integrazione in deroga e ridurre quanto prima i tempi per l’erogazione della stessa.»

Lo ha dichiarato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, commentando l’utilizzo del modello SR41 attraverso cui attivare la cassa integrazione dei lavoratori, emesso dal ministero del Lavoro.

«Gli uffici dell’assessorato – ha sottolineato Alessandra Zedda – stanno definendo le procedure telematiche per pubblicare l’Avviso e il modello di accesso alla Cig in deroga da parte dei datori di lavoro interessati o del loro delegato.»

A seguito dell’autorizzazione dell’INPS, il datore di lavoro può presentare i modelli individuali SR41, contenenti i dati anagrafici ed i riferimenti bancari dei lavoratori beneficiari, consentendo così la liquidazione del trattamento.

«Per il pagamento della cassa integrazione – ha precisato l’assessore regionale del Lavoro – è necessario superare lo schema del modello SR41 dell’Inps e quindi si propone un modello straordinario semplificato in modo tale che la Regione possa anche anticipare la cassa in deroga attraverso gli sportelli bancari.»

«Per ovviare alla oggettiva criticità delle imprese sull’anticipazione dell’indennità, l’unica soluzione percorribile – ha aggiunto Alessandra Zedda – è quella che il sistema bancario intervenga in tempi celeri per alleviare il problema della mancanza temporanea di reddito che colpirà i lavoratori destinatari dei trattamenti in deroga, erogando anticipi o prestiti.»

L’assessore regionale del Lavoro ha concluso assicurando che «anche le aziende più piccole possono mettere in protezione i propri dipendenti e collaboratori, comprese quelle che non hanno diritto alla cassa integrazione ordinaria. La Regione vuole in questo senso lavorare passo a passo con le parti sociali, con gli operatori economici e con le aziende, cercando di fare in modo che il sistema produttivo della nostra Isola non si fermi ma che anzi ci trovi preparati per una ripresa economica quando l’emergenza sanitaria finalmente sarà conclusa».

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Questa mattina il sindaco di Iglesias, insieme agli assessori delle Politiche Sociali, Giovanili e dell’Inclusione Sociale, Politiche Abitative, Angela Scarpa e delle Attività Produttive, Bilancio e Partecipate, Arredo Urbano, Ubaldo Scanu, ha fatto il punto della situazione sulle risorse finanziarie da mettere in campo per fronteggiare l’emergenza.

«Le risorse stanziate dal governo Conte sono molto importanti ha scritto in un post pubblicato su Facebook il sindaco Mauro Usai. Ad Iglesias, infatti, sono già disponibili 196.000 euro. Ci tengo però a ricordare che il nostro Comune già da tempo, grazie ad una rete strutturata con le associazioni di volontariato, mette a disposizione un fondo di 30.000 euro per le estreme povertà. A questo fondo, si aggiungono altri 100.000 euro che la nostra Amministrazione da anni stanzia per la rete del volontariato: pasti caldi, spesa, tele soccorso per le persone anziane e protezione civile. Stiamo inoltre stanziando 260.000 euro di esenzione TARI per tutti coloro che hanno dovuto cessare la propria attività per via dei decreti del Governo. Un po’ come le formiche che lavorano d’estate per non avere problemi nei mesi invernali, anche noi non ci siano fatti trovare impreparati.»

«Questo messaggio – ha aggiunto il sindaco di Iglesias serve per rassicurare tutti coloro che adesso vivono una crisi che non avrebbero mai immaginato di dover subire: Cari concittadini, non lasceremo nessuno indietro! Faremo tutto ciò che in nostro potere per garantire dignità e aiuti a tutti coloro che ne avranno bisogno. Senza vergogna e con tutta la solidarietà che la nostra comunità è in grado di dimostrare. Entro la giornata di oggi, potremo comunicare come richiedere aiuto ai nostri Servizi sociali.»

«Seguirà una diretta Facebook dove comunicheremo con precisione tutte le misure adottate – ha concluso Mauro Usai -. Coraggio Iglesias!»

 

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Il presidente della Regione Christian Solinas parteciperà domani alla Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale che si riunirà alle 17,30.
L’incontro – che sarà presieduto dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais – è stato fissato per decidere la programmazione dei lavori del Consiglio e delle Commissioni nei prossimi mesi. Il presidente della Regione ha chiesto espressamente di poter intervenire in videoconferenza alla riunione per illustrare direttamente la situazione sanitaria e le azioni relative all’emergenza e per programmare con l’Assemblea le azioni più immediate da intraprendere nel futuro.

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Luca Santarossa     Membro Esecutivo Nazionale dell’Italia dei Valori

Smart working

«In momenti come questi, dove ci viene chiesto di operare con lo smart working come soluzione per poter comunque lavorare da casa, è forse giunta l’occasione per farla diventare realtà quotidiana e un modo lavorativo concreto per cambiare le nostre abitudini e fare fattivamente operare le persone da casa, anche dopo l’emergenza.»

Lo sostiene Luca Santarossa, membro dell’Esecutivo Nazionale dell’Italia dei Valori.

«In questi giorni le aziende hanno moltiplicato gli accessi a server dall’esterno, scaricato programmi e attivato video chat per poter comunicare con dipendenti e fornitori, ieri queste soluzioni venivano adottate poco e solo per permettere di lavorare da casa a chi aveva problemi fisici, raramente veniva adottata per dipendenti normodotati o semplicemente usato per completare il lavoro da casa quando c’erano le condizioni e necessità – aggiunge Luca Santarossa -. Se pensiamo realmente e cogliamo l’occasione per sfruttare questo modo di operare dobbiamo fare dei passi avanti e trovare la quadra giusta. Le motivazioni sono molteplici, meno spese di trasferimento per gli operatori (alle volte incido il 30% dello stipendio), meno inquinamento nei trasporti, meno impatto sulle imprese perché ogni operatore occupa uno spazio in azienda, mense, ecc., se ci aggiungiamo più tempo per noi stessi e famiglia oltre al lavoro colmiamo un gap che tanto questa società ha bisogno.»

«E’ necessario però normare e legiferare, è questo il momento, in modo tale che questo sistema sia conveniente a tutti intervenendo (è un esempio non esaustivo) nel seguente modo:

1. Incentivare le aziende rendendo il contratto smart working conveniente rispetto al contratto attuale (sgravi fiscali);

2. Dare a carico delle aziende la fornitura della tecnologia PC, ma solo per uso aziendale e non privato dell’utente (trovare il modo per l’utilizzo non personale della tecnologia);

3. Dare modo al datore di lavoro di controllare l’operato e l’effettiva presenza e operosità dell’operatore sul posto di lavoro (il pc connesso non è sintomo di operosità);

4. Demandare all’operatore l’attivazione presso la propria abitazione di internet veloce e affidabile, perché lo utilizzerebbe per lavoro ma anche per scopi personali;

5. Trovare il modo perché il datore di lavoro non sia responsabile della sicurezza dell’operatore presso il posto di lavoro casalingo, perché una volta fornita l’attrezzatura idonea il datore di lavoro non ha possibilità di vigilare e intervenire sul modo operativo del lavoratore (io datore di lavoro non posso applicare il Testo Unico sulla Sicurezza a casa altrui);

6. Gestione della privacy dell’operatore e aziendale, anche qui l’azienda non può intervenire ed essere responsabile direttamente su comportamenti errati dell’operatore non monitorabili.»

 

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«La Regione Sardegna ha istituito le U.S.C.A. (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) come previsto nel decreto legge n. 14 del 9 marzo 2020 per la gestione domiciliare dei pazienti affetti dal virus che non necessitano di ricovero?»

Lo chiede la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, in un’interrogazione rivolta all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu ed al governatore, Christian Solinas.

»Dopo una prima fase di sperimentazione che ha dato risultati positivi – spiega Carla Cuccu – l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha autorizzato la somministrazione domiciliare di clorochina, efficace nei primi stadi della malattia, a pazienti Covid-19 nelle fasi iniziali di contagio. E’ necessario somministrarla già in assistenza domiciliare, per ottenere anche l’effetto di decongestionare i nostri ospedali, molti dei quali già saturi o vicini alla saturazione. Una procedura che è già attiva in Veneto e che chiediamo attivarsi pure in Sardegna. Il virus corre veloce e non si può più attendere. Anche i nostri contagiati devono essere curati a domicilio predisponendo equipes di medici ed infermieri che operano in strutture dove il lavoro è rallentato o cessato per effetto della sospensione di molte attività, a cominciare dalle attività ambulatoriali, scongiurandone la messa in cassa integrazione.»

«Assistere a domicilio i pazienti – aggiunge Carla Cuccu – consente di agire in maniera efficace, monitorando la malattia e ricorrendo al ricovero quando è necessario non attendendo che le condizioni del paziente siano compromesse. In una fase di emergenza sanitaria che non ha eguali, siamo tutti coinvolti. Non si può trascurare la voce delle opposizioni. Bisogna fare squadra – conclude Carla Cuccu -, condividere idee e risorse, con la consapevolezza che soltanto uniti usciamo da questa emergenza.»