28 March, 2024
HomeAgricolturaIl Consorzio di tutela del pecorino romano dà il via libera al bilancio 2019

Il Consorzio di tutela del pecorino romano dà il via libera al bilancio 2019

[bing_translator]

Con un voto unanime, l’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del pecorino romano ha approvato il bilancio 2019.
Queste le cifre: il valore della produzione nel 2019 è stato di 2 milioni e 710mila euro: le contribuzioni a carico dei produttori (94,84% produttori associati e 5,16% produttori non soci) è stata di 1 milione e 76mila euro, gli altri ricavi e proventi sono rappresentati in particolare dai contributi da Enti pubblici (1 milione e 199mila euro).
Nel corso dell’incontro, che è avvenuto in videoconferenza, si è parlato di un nuovo allarme Dazi Usa per il prossimo mese di settembre.
«Abbiamo lavorato intensamente e ininterrottamente per mesiha dichiarato il presidente, Salvatore Palittacon i nostri legali negli Usa per scongiurare il rischio Dazi, che sarebbero stati un vero disastro per noi e più in generale per l’economia della Sardegna. Siamo riusciti a evitare di finire nella black list per due volte, ma non possiamo abbassare la guardia, anzi dobbiamo stare molto attenti perché a settembre è previsto un ulteriore inasprimento: stiamo perciò continuando a rafforzare la nostra presenza negli Stati Uniti, a far valere le nostre ragioni con audizioni, memorie e attività lobbistiche attraverso i rappresentanti parlamentari.»
Un occhio di riguardo è stato dato alla lotta contro le contraffazioni del marchio. «È una delle attivitàha aggiunto Salvatore Palittache più hanno impegnato il Consorzio, per esempio a Singapore dove si è riusciti a ridimensionare l’associazione dei nomi comuni rispetto al nostro marchio, ma anche in Giappone dove abbiamo finalmente registrato il marchio distintivo con la testa di pecora stilizzata e in tanti altri Paesi dove si cerca di contrabbandare prodotti scadenti con nomi simili al nostro. Per portare avanti quest’attività di tutela, nel 2019 abbiamo triplicato le spese legali.»
Non è mancato un accenno alle attività promozionali del prodotto, tra cui il progetto Propaseu ha impegnato il pecorino romano in una campagna di promozione insieme a Speck e Asiago in Canada e Stati Uniti (2 milioni e mezzo di euro in 3 anni, l’80% finanziato dall’Unione europea); il progetto Rosafi ha promosso le tre dop ovine sarde in contemporanea in Germania, Francia, Stati Uniti e Regno Unito (4 milioni di euro, 3 di compartecipazione dalla Regione); il progetto Chizu, che partirà quest’anno, porta il pecorino romano in Giappone, in particolare nei ristoranti dell’area metropolitana di Tokyo (1 milione in 3 anni, iniziativa cofinanziata dall’Unione Europea). L’attività promozionale ha compreso inoltre sponsorizzazioni, pagine pubblicitarie su riviste, affissioni negli aeroporti e allestimenti fieristici.
Via libera anche al progetto “Life Magis – Made Green in Italy”, co-finanziato dal Programma LIFE della Unione europea ecoordinato da ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha preso avvio a settembre 2019 e si concluderà a dicembre 2022.
Nel corso dello scorso anno è stata anche approvata la modifica del Disciplinare di produzione, per introdurre tre nuove tipologie di prodotto e un preciso elenco delle razze abilitate alla produzione: un Pecorino romano “Extra”, a basso contenuto di sale (non potrà avere più del 3,5% di componente salina), un altro che avrà l’indicazione “Riserva” con una stagionatura di almeno 14 mesi (saranno poi applicati bollini supplementari da 18-20-24-30 mesi in base al livello di maturazione a cui si vorrà portare il prodotto) e un ultimo di “Montagna” (già previsto da un regolamento comunitario che presuppone una serie di requisiti rispetto allo standard e una serie di vincoli orografici, come l’allevamento al di sopra dei 600 metri o le lavorazioni in ambito territoriale fatte al massimo a 10 chilometri dal limite altimetrico.
«Consideriamo la scelta di orientarci su nuovi prodotti estremamente importante per il futuro del pecorino romano e dell’economia che generaha concluso Salvatore Palitta -. Con i nuovi prodotti potremo posizionarci su segmenti di mercato inediti, far conoscere un prodotto più delicato ed elegante e andare incontro alle esigenze di consumatori che cercano sapori gourmet. Non dimentichiamo poi che il 2019 è stato l’anno di lancio dello snackorino, lo snack di pecorino romano da 20 grammi destinato a bambini, ragazzi e sportivi ma gradito a tutti. Tutto questo ci permetterà anche di affrontare con più forza i mercati post Covid: gli analisti di mercato sono infatti tutti concordi nel dire che le strategie vincenti per sopravvivere alla crisi economica da pandemia sono innovazione e differenziazione. Solo così ci si potrà imporre su mercati profondamente cambiati, che non saranno mai più gli stessi: noi, con i nostri prodotti, andiamo esattamente in questa direzione.»
Antonio Caria
Anche il presidente
Ieri mattina, gli ag

giampaolo.cirronis@gmail.com

Rate This Article:
NO COMMENTS

LEAVE A COMMENT