18 April, 2024
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Il Sulcis Iglesiente ha eletto tre consiglieri regionali: Alessandro Pilurzu (PD), Luca Pizzuto (Sinistra Futura) e Gianluigi Rubiu (FDI), i primi due nella coalizione di maggioranza del centrosinistra che sosteneva la candidata Presidente eletta Alessandra Todde, il terzo nella coalizione di minoranza che sosteneva il candidato Presidente Paolo Truzzu.

Per il Sulcis Iglesiente si tratta di un piccolo passo in avanti rispetto al 2019, quando vennero eletti solo due dei quattro consiglieri potenzialmente a disposizione nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, Fabio Usai nella lista del Partito Sardo d’Azione e Michele Ennas nella lista della Lega, anche se altri due candidati espressione del territorio, il compianto Giorgio Oppi dell’UDC e Carla Cuccu del Movimento 5 Stelle vennero candidati ed eletti nella circoscrizione di Cagliari.

Per Alessandro Pilurzu si tratta di un esordio nell’assemblea di via Roma, per Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu, viceversa, di un ritorno dopo l’esperienza maturata nella XV legislatura (nel 2019, candidati, non vennero eletti).

Alessandro Pilurzu, 39 anni, è presidente del Consiglio comunale di Iglesias. Eletto una prima volta nelle Amministrative del 2018, è stato confermato un anno fa, quando è risultato il candidato più votato della lista civica “Mauro Usai Sindaco” e dell’intero Consiglio, con 665 preferenze. La sua candidatura, proposta dal sindaco Mauro Usai, ha provocato una forte reazione contraria del gruppo dirigente del PD cittadino che aveva già da tempo individuato il proprio candidato nel vicesindaco Francesco Melis (647 preferenze alle Amministrative 2023) e, una volta accettata, ha portato al “sacrificio” di Alberto Pili, consigliere comunale di Carbonia. Alessandro Pilurzu è stato eletto con 4.090 preferenze.

Luca Pizzuto, 40 anni, ex assessore delle Politiche sociali della provincia di Carbonia Iglesias, consigliere regionale dal 2014 al 2019 (nel 2019 è stato ricandidato non eletto nella lista Liberi Uguali, con 2.718 preferenze), consigliere comunale a Carbonia, la sua città, è segretario regionale di Sinistra Futura, formazione politica nata lo scorso anno dopo il tramonto dell’esperienza di Articolo Uno. E’ stato eletto con 2.188 preferenze, oltre la metà delle quali ricevute a Carbonia, dove è risultato il più votato tra i 100 candidati della circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 1.201 preferenze.

Gianluigi Rubiu, 65 anni, ex consigliere della provincia di Carbonia Iglesias e del comune di Iglesias, è stato eletto la prima volta consigliere regionale nella lista dell’Udc nel 2014. Cinque anni fa è stato candidato non eletto nella lista di Fratelli d’Italia con 2.678 preferenze. Ha continuato a guidare il partito nel Sulcis Iglesiente nel ruolo di coordinatore, confermato poco prima dell’inizio della campagna elettorale. Domenica 25 febbraio è stato eletto con 3.478 preferenze.

Giampaolo Cirronis

«La scomparsa di Ignazio Cuccu, uno dei più importanti interpreti della politica locale nei decenni scorsi, rappresenta una grave perdita per la politica cittadina e territoriale.»

Il consigliere regionale Fabio Usai ricorda così Ignazio Cuccu, l’ex consigliere regionale del PCI scomparso oggi all’età di 76 anni.

«Già consigliere regionale, assessore, consigliere e presidente del Consiglio comunale di Carbonia aggiunge Fabio Usai -, Ignazio Cuccu si è sempre contraddistinto nella sua vita politica per la nettezza delle proprie posizioni e per una coerenza ideologica non comune di questi tempi. Pur non condividendo spesso le sue posizioni, come negli ultimi anni del suo impegno politico attivo ai tempi della Giunta Casti, ho sempre nutrito rispetto per l’uomo e per l’esponente istituzionaleconclude Fabio Usai -, soprattutto per lo spessore e l’indubbia esperienza maturata in tempi nei quali la politica era contraddistinta da grandi tensioni ideali e tramite i partiti mobilitava a attraversava ogni ambito della nostra società.»

«Le vicende di questi giorni, con servizi sanitari e reparti ospedalieri messi in discussione nel nostro territorio, così come in altre strutture dell’isola e del Paese, ci inducono ancora una volta a intensificare la battaglia politico-istituzionale per garantire ai cittadini adeguati standard nelle cure.»

Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Fabio Usai.

«Negli anni il crollo degli investimenti nel settore sanitario, i numeri chiusi nelle facoltà di medicina, la pandemia e la tendenza a cannibalizzare le risorse a favore dei centri più importanti e a scapito di quelli periferici, ha messo a serio rischio la sostenibilità dei servizi sanitari nelle strutture ospedaliere più piccole collocate nei territori decentrati e meno popolati come il nostroaggiunge Fabio Usai -. Pertanto, accolgo con grande favore le richieste di unità e collaborazione giunte dal territorio, in particolare da Sindaci come quello di Carbonia Pietro Morittu, col quale da tempo condividiamo percorsi politici e azioni a tutela del sistema sanitario locale conclude Fabio Usai -. Nei prossimi giorni, in conseguenza alle interlocuzioni già avvenute a più livelli con la dirigenza sanitaria, avvieremo – in collaborazione col Sindaco e altri soggetti istituzionali e sociali, territoriali, altre iniziative di sensibilizzazione.»

«Con le nuove modifiche al reddito di cittadinanza oltre 10.000 cittadini sardi saranno relegati a una condizione di deprivazione totale, perciò è necessario adoperarsi per ricercare un’alternativa e aiutare queste persone a sopravvivere.»

E’ il grido d’allarme lanciato oggi dal consigliere regionale Fabio Usai.

Il consigliere regionale ha sollecitato un intervento del presidente della Regione, Christian Solinas, «affinché vengano stanziate ulteriori risorse in bilancio per rafforzare il fondo a sostegno degli strumenti di contrasto alla povertà, in particolare modo il REIS già in vigore in Sardegna dal 2016».

Questa nuova sollecitazione di Fabio Usai arriva dopo l’interrogazione presentata alla Giunta regionale per sollecitare azioni e iniziative utili per arrivare a tutelare i cittadini risultati estromessi dalle nuove modifiche recentemente introdotte per la limitazione del reddito di cittadinanza.

«Con la legge di bilancio 2023ha affermato Fabio Usai -, il Governo nazionale ha sensibilmente ridotto la platea di coloro che possono accedere al reddito di cittadinanza, nonché la durata del sussidio per tutti quei nuclei familiari privi dei requisiti; almeno un componente minore, disabile o con almeno 60 anni di età. Mentre dal gennaio 2024 ha deciso che il reddito di cittadinanza verrà sostituito da altro strumento di contrasto alla povertà che avrà come obiettivo l’inclusione attiva nel mercato del lavoro per i soli beneficiari con i requisiti citati in precedenza. Si tratta di un’ipotesi estremamente deleteria per la nostra regione, nella quale il ridimensionamento del reddito di cittadinanza ha già riguardato migliaia di persone, si stima nell’ordine delle 10.000. Nei prossimi mesi queste cifre saranno destinate ad aumentare ulteriormente con tutto ciò che potrebbe conseguire in termini di incremento della deprivazione e del disagio sociale. Effetti difficilmente calmierabili nel breve periodo da altri presunti percorsi di politiche attive, considerata la deficitaria struttura del mercato del lavoro isolano.»

Fabio Usai ritiene che esista un modo per limitare i danni, dal momento che «dal 2016 è in vigore nella nostra isola il REIS, altro importante strumento di contrasto alla povertà. Fino al 2018, precedentemente all’introduzione del reddito di cittadinanza, il numero di nuclei percettori era pari a 26.329, per poi crollare a 2.253 nell’anno successivo in virtù degli effetti del nuovo strumento e dell’ovvia incompatibilità tra gli stessi. Ma oggi la platea di potenziali percettori raggiungibile dal “reddito di inclusione sociale”, rispetto ai criteri stabiliti per accedervi – stabiliti dalla legge e fissati nelle linee guida regionali 2021-2023, potrebbe essere rappresentativa anche di coloro che sono stati estromessi dal “reddito di cittadinanza”. Per questo motivo, prima l’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, oggi la sollecitazione al presidente Christian Solinas in merito alle azioni da adottare per affrontare la grave situazione d’incremento della povertà che si sta progressivamente profilando in queste settimane e mesi nelle comunità locali della nostra isola, in conseguenza al ridimensionamento del reddito di cittadinanza».

«Si intervenga per incrementare il fondo previsto per il “reddito di inclusione sociale” per far fronte al crescente fabbisogno dei Comuni per contrastare la povertà; nonché per valutare la modifica di criteri e parametri del Reis allo scopo di raggiungere quella fascia di esclusi dal reddito di cittadinanza che sebbene potenzialmente occupabile, non riuscirà, anche per motivi legati all’età, o ad esempio alla bassa qualificazione, a reperire immediatamente un’occupazione nell’attuale mercato del lavoro», ha concluso il consigliere regionale Fabio Usai.

L’Unità operativa di Medicina trasfusionale dell’ospedale Sirai di Carbonia patisce, al pari di altri reparti e servizi nella medesima struttura, una condizione di incertezza nella sua operatività, a causa delle gravi carenze negli organici; in particolare sul fronte medico. Per questo motivo, ieri mattina, una delegazione dei pazienti rappresentata dalla presidente dell’Associazione Thalassa Azione, Maria Antonina Sebis, e dalla portavoce dei pazienti “talassemici trasfusione dipendenti” del Sirai, Francesca Piras, ha incontrato la direttrice generale della Asl Sulcis Giuliana Campus. L’incontro è stato promosso dal consigliere regionale del territorio Fabio Usai.

«Alla direttrice Giuliana Campus abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni in merito all’operatività del reparto e alla continuazione del servizio che coinvolge un numero importante di cittadini talassemici o comunque dipendenti da trasfusione in tutto il territorio – spiegano Maria Antonia Sebis e Francesca Piras -. Senza la costanza e la qualità delle cure erogate all’ospedale Sirai, proseguono le referenti dei pazienti, la prospettiva di vita di molte persone verrebbe messa a serio rischio.»

Le due rappresentanti hanno chiesto alla direttrice della Asl Sulcis interventi concreti, al fine di evitare il depotenziamento del servizio e, peggio ancora, la sua chiusura: «Alle nostre sollecitazioniMaria Antonia Sebis e Francesca Piras -, la dott.ssa Giuliana Campus ha risposto illustrandoci le azioni avviate dal suo ufficio per scongiurare ogni ipotesi di depotenziamento del servizio, tra cui lo scorrimento delle graduatorie per l’arruolamento di nuove figure mediche per l’applicazione dei protocolli terapeutici ai pazienti trasfusione dipendenti, e l’assunzione di specializzandi da utilizzare nell’ambito del servizio dedicato ai donatori di sangue all’interno del centro».

«In attesa che gli impegni presi dalla Direttrice generale siano tradotti in atti concreti, concludono le due referenti dei pazienti, manteniamo comunque un approccio fiducioso e positivo verso il futuroconcludono Maria Antonia Sebis e Francesca Piras . Ovviamente monitoreremo l’andamento del reparto e l’applicazione pratica degli impegni discussi oggi, senza minimamente abbassare la guardia.»

 

Le criticità insite nei reparti di Cardiologia e Traumatologia e l’emergenza presente nel reparto di Urologia in merito alla grave carenza di personale e all’ipotesi di accorpare quest’ultimo con quello di Chirurgia generale dell’ospedale Sirai di Carbonia, sono state al centro dell’incontro avuto stamane dal consigliere regionale Fabio Usai con la Direttrice generale della ASL 7 Giuliana Campus.

«Ho manifestato le forti preoccupazioni dei cittadini del nostro territorio alla Direttrice generale Giuliana Campus, in merito alle gravi criticità dei reparti di Cardiologia e Traumatologia e al paventato accoprpamento dei reparti di Urologia e Chirurgia nello stesso nosocomio ha detto Fabio Usai -. Una prospettiva, quest’ultima, assolutamente negativa e da scongiurare, in quanto minerebbe fortemente il servizio di Urologia e le prerogative di tanti pazienti che ogni giorno ricorrono alle cure di un reparto che nel tempo ha dimostrato di essere un’eccellenza.»

«A queste preoccupazioni la Direttrice generale ha replicato affermando di aver inviato una lettera urgente all’assessore regionale Carlo Doria, nella quale si chiede l’acquisizione di almeno 2 unità di personale medico specializzando in Urologia, attualmente assegnato all’azienda ospedaliera di Sassariha aggiunto Fabio Usai -. Pertanto, secondo quanto espresso dalla dott.ssa Giuliana Campus, per ora i due reparti non verranno accorpati e le attività continueranno normalmente. Questa iniziativa della Direttrice, per quanto presenti evidenti limiti ed elementi di criticità, è quantomeno un tentativo di uscire da una situazione critica ha concluso Fabio Usai -. In attesa di riscontri da parte della Regione continuerò a sollecitare soluzioni strutturali.»

A partire da lunedì 6 novembre 2023 l’attività dell’Unità Operativa di Urologia dell’ospedale Sirai di Carbonia verrà temporaneamente integrata nel reparto di Chirurgia Generale. La disposizione organizzativa è stata ufficializzata giovedì 2 novembre dal direttore medico Giovanna Gregu e dal direttore sanitario della Asl Sulcis Iglesiente Giuseppe Piras, ai due medici “superstiti” nel reparto di Urologia, Ignazio Flaviani e Riccardo Farci, dopo il trasferimento del primario Andrea Solinas e di altri quattro medici ad altre strutture ospedaliere della Sardegna, che sono stati pregati di prendere accordi com il responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Antonella Piredda, per l’organizzazione delle attività.

La decisione, nell’aria ormai da alcune settimane, ha provocato la durissima reazione del consigliere regionale Fabio Usai che ha prima presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, e poi inoltrato una richiesta di incontro urgente alla Direttrice generale Giuliana Campus, per affrontare la questione. «Considerata l’urgenza delle tematiche afferenti l’accorpamento dei reparti di Urologia e Chirurgia generale, alla luce anche delle conseguenze che tali decisioni stanno ingenerando o potranno ingenerare sui livelli qualitativi di assistenza sanitaria per i cittadini, ovvero alle ripercussioni sociali in ambito territorialeha detto Fabio Usai -, è necessario convocare immediatamente un tavolo di confronto con la dirigenza sanitaria del territorio. Pertanto, ho chiesto un incontro da tenersi il prossimo 6 novembre, nel quale ragionare su ogni iniziativa e azione utili a scongiurare il depotenziamento dei servizi.»

«Per l’ennesima volta nel territorio si vorrebbe barattare il sacrosanto diritto all’occupazione con quello generale alla tutela dell’ambiente e quindi alla salute dei cittadini. La recente presa di posizione della Portovesme SRL, in merito all’assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale da parte della Regione del suo progetto pilota di conversione dello stabilimento per la produzione di carbonato di litio e ossidi di metalli misti dal trattamento della Black Mass, è non solo ingiustificata, ma pretestuosa e lesiva dei diritti delle comunità del Sulcis Iglesiente.»

Il consigliere regionale Fabio Usai interviene così sugli sviluppi della vertenza della Portovesme srl, con specifico riferimento al progetto di riconversione produttiva.

«Premettendo che ognuna delle grandi aziende operanti nel territorio ha sottostato nel tempo a ognuna delle procedure di valutazione ambientale previste dalla legge (non si capisce, dunque, perché la Portovesme dovrebbe essere esentata)aggiunge Fabio Usai -, è necessario anche ricordare che in questo caso specifico il nuovo processo di lavorazione proposto, sebbene già esistente in altre parti del pianeta come la Cina, non è stato ancora adeguatamente studiato e normato a livello Europeo e perciò presenta ancora potenziali elementi di criticità.»

«Ovviamente la volontà dell’azienda di convertire e preservare la forza lavoro, in un’ottica di sviluppo di un’economia circolare basata sul recupero e la valorizzazione dei prodotti, non può che essere accolta con favoreconclude il consigliere regionale Fabio Usai -. Ma questo non può avvenire a tutti i costi e senza considerare le prerogative della collettività. Il Sulcis Iglesiente ha già concesso troppo in termini di compromessi e scambio tra occupazione e ambiente, è ora di finirla.»

«Le risultanze dell’incontro tenutosi ieri tra organizzazioni sindacali, Regione, Governo nazionale e la dirigenza della Portovesme SRL, dimostrano ancora una volta la poca affidabilità della multinazionale anglo-svizzera. Nonostante la nuova congiuntura inflativa continentale-nazionale che favorisce il riequilibrio dei costi energetici, ovvero anche gli interventi messi in campo dal Governo nazionale e Regione per calmierare i costi e sostenere la possibile ripresa produttiva, la dirigenza della Portovesme SRL continua nella sua opera di ricatto verso i lavoratori e l’intero territorio, rifiutando di riavviare gli impianti. Il suo è un comportamento inaccettabile.»

Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Fabio Usai.

«Qualcuno di molto famoso affermava che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca – aggiunge Fabio Usai -. Ecco non vorremmo pensare male, ma una domanda sorge spontanea: dietro la reticenza della multinazionale svizzera c’è solo la spasmodica ricerca delle migliori condizioni di vantaggio e quindi del massimo profitto, a costo di umiliare le legittime prerogative dei lavoratori e delle rispettive famiglie, o le intenzioni sono altre e ben più drammatiche e gravi? L’azienda negli anni ha conseguito importanti profitti, anche impattando sull’ambiente e la salute pubblica. Pertanto la smetta di giocare sulla pelle dei lavoratori e in generale degli abitanti di questo territorio, e dimostri una volta per tutte di voler restare a produrre e investire qui, con atti concreti.»

«Riavviando gli impianti e richiamando tutti a lavoro. I fattori economici adesso lo permettono, non ci sono più scuse – conclude Fabio Usai -. In caso contrario sarà battaglia dura al fianco delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, di tutta la classe politica territoriale e regionale, per scongiurare l’ennesima, nuova, emorragia di buste paga che stavolta potrebbe infliggere il colpo più duro al Sulcis Iglesiente.»

Il consigliere regionale Fabio Usai ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta sulle criticità del sistema regionale e territoriale, con particolare attenzione nel Sulcis Iglesiente, all’assistenza sanitaria di base; ovvero il rischio, in caso di mancato accordo tra organizzazioni sindacali e Regione sull’aumento dei massimali nel numero dei pazienti assistiti, che da un giorno all’altro oltre 30.000 cittadini sardi (di cui 4.500 nella sola città di Carbonia) possano restare senza un’adeguata assistenza. 

Fabio Usai chiede di interrogare l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria, affinché informi sullo stato dell’arte delle trattative con le organizzazioni sindacali dei medici e, soprattutto, metta in campo ogni azione politico-amministrativa, finanche di carattere straordinario, utile a risolvere la situazione di gravissima criticità.