18 April, 2024
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Il giovanissimo centrocampista della Costa Orientale Sarda Alberto Piras, classe 2005, è stato convocato nella Nazionale dilettanti Under 18 del campionato di serie D. Dopo gli inizi alla Karol (Pulcini) con Riccardo Erriu ed alla Polisportiva Rosmarino (Esordienti) con Giorgio Melis, ha vestito la maglia del Carbonia, due stagioni con i Giovanissimi di Floriano Congiu (come il pari età Nicola Muscas, attaccante del Carbonia, convocato nella Nazionale dilettanti Under 18 del campionato di Eccellenza), poi una stagione con gli Allievi di Roberto Montano, ed è stato inserito nella rosa della prima squadra con David Suazo nel campionato di serie D 2021/2022 e la scorsa estate è stato tesserato dalla Costa Orientale Sarda, nelle cui file si sta ritagliando uno spazio importante. Questa convocazione arriva a premiare i progressi fatti negli ultimi mesi e anche la sua nuova società.

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Venerdì 25 settembre, presso la circoscrizione di Bacu Abis, si è svolta la commemorazione “In ricordo del Dottor Enrico Pasqui”, storico medico della città, giunto tra i primi per svolgere la sua professione presso l’ospedale Sirai (inaugurato nel 1956), scomparso il 16 maggio di quest’anno, all’età di 91 anni.

Nato il 28 luglio del 1928 da padre toscano e madre cagliaritana, Enrico Pasqui si laureò a soli 25 anni, diventando presto un eccellente medico, tra i fondatori del sistema sanitario pubblico territoriale del dopoguerra. Apparteneva ad una famiglia agiata ma, nonostante questo, visse con umiltà, nel rispetto di tutte le lotte portate avanti dai minatori.

La serata è stata organizzata dall’associazione culturale “Bacu Abis e Sulcis Iglesiente” col patrocinio del comune di Carbonia e i relatori che si sono susseguiti sono stati introdotti e coordinati dal presidente dell’associazione, Gianfranco Fantinel, che ha portato i saluti della Sindaca Paola Massidda e dell’assessora della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu, impossibilitate a presenziare.

Tra le personalità il primo a prendere la parola Antonangelo Casula, ex sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze ed ex sindaco di Carbonia; a seguire la lettura da parte del presidente di due scritti inviati da Irma Cancedda, presidente dell’Avis Provinciale e del primario dell’ematologia del Sirai  Angelo Zuccarelli che non hanno potuto essere presenti.

A seguire l’intervento dell’ingegnere presidente dei Lions Mario Porcu, del dottor Cesare Saragat ex primario del reparto di medicina del Sirai, del dottor Giorgio Mirarchi primario del reparto di Nefrologia del Sirai, del dottor Pietro Chessa, ex primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale Sirai ed ex direttore generale della Asl 7 e dell’ex manager della Usl 17 di Carbonia Tullio Pistis.

Tutte le testimonianze hanno raccontato di un medico professionalmente molto preparato, che contribuì sin dal suo arrivo al nosocomio, a curare terribili malattie con le sue brillanti intuizioni, dovute ad uno studio molto attento e preciso.

Enrico Pasqui è stato un grande maestro, rispettoso e riservato nel comunicare ai suoi collaboratori, ai quali ha insegnato tanto, un errore medico, facendolo sempre personalmente, in privato, senza mai mettere in difficoltà chi lo commetteva. Paziente e mai alterato, disponibile e cortese in ogni occasione, amato e rispettato da tutti.

L’impegno sociale di Enrico Pasqui andava anche oltre, occupato in associazioni a scopo filantropico e sempre supportato dalla sua famiglia.

Dopo le personalità ha preso la parola la signora Gabriella, vedova del dottor Enrico Pasqui che, commossa, ha ringraziato per le belle parole rivolte alla memoria di suo marito e ha raccontato alcuni aneddoti sul suo amato sposo, da giovane promettente calciatore che scelse la strada della medicina anziché inseguire la carriera sportiva che avrebbe potuto essere economicamente più conveniente, sposo che conobbe quando ancora era un bambino di 10 anni, già attento e studioso, ragazzino che crescendo, divenne poi marito e padre esemplare. Erano presenti anche la figlia e la nipote, orgogliose di tanto dir bene per questo pilastro importante della loro vita.

Al caro e indimenticabile dottor Enrico Pasqui vanno tanti ringraziamenti che potrebbero concretizzarsi con la riuscita di un’iniziativa, nata sin dai primi giorni della sua scomparsa, la raccolta delle firme promossa da Giorgio Melis su Change.org, la piattaforma di petizione online per cambiare nome all’ospedale Sirai e dedicarlo alla sua memoria.

La serata si è svolta nel totale rispetto delle norme anti-Covid che salvaguardano la salute e contribuiscono a non diffondere il virus che tanti problemi sta creando alla società.

Nadia Pische

 

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A pochi giorni dalla sua scomparsa, arriva su Change.org, la piattaforma di petizione on-line, un appello pubblico rivolto al Sindaco di Carbonia Paola Massidda per cambiare nome all’Ospedale Sirai e dedicarlo alla memoria di Enrico Pasqui, l’ex primario e direttore sanitario spentosi lo scorso 16 maggio, all’età di 91 anni.

Enrico Pasqui è stato tra i primi medici all’Ospedale Sirai, inaugurato nel 1956, e  tra i fondatori del sistema sanitario pubblico territoriale.

Nel testo della petizione, che ha già raccolto oltre 300 firme, il promotore della petizione Giorgio Melis sottolinea: «Ritengo che dargli il suo nome possa essere un giusto modo di onorare una persona che innegabilmente ha dedicato la sua vita allo sviluppo e all’aggiornamento tecnologico dell’ospedale a vantaggio non solo di tutta la città di Carbonia, ma di tutto il Sulcis».

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Domenica 17 febbraio, nella saletta del Portico, in piazza Roma, a Carbonia, verrà inaugurata la mostra personale di pittura di Tonino Fronteddu.

La mostra sarà aperta al pubblico fino a venerdì 22 febbraio, nei seguenti orari: dalle 17.30 alle 20.00.
Tonino Fronteddu, nato a Cortoghiana nel 1951, ha fin da piccolo coltivato la sua passione per la pittura e la scultura su legno.

Nel 2016 ha frequentato un corso di pittura organizzato dal maestro Calogero Termine, apprezzato pittore copista del Caravaggio.

In quella sede, Tonino Fronteddu si è distinto per alcuni dipinti di ottima fattura: “Ritratti con modella”, “Ritratti in bianco e nero” e “Paesaggi”.

Subito dopo, il pittore carboniense ha cominciato un sodalizio professionale con Antonio Ghigino, pittore paesaggista di Sant’Antioco e con il maestro Giorgio Melis, sperimentando nuove espressioni pittoriche ispirate ai lavori di Andy Warhol.

Le opere di Tonino Fronteddu saranno ammirabili a partire da domenica 17 febbraio, alle ore 18.00. Dopo l’inaugurazione, è previsto un piccolo rinfresco offerto dalla famiglia e dagli amici dell’artista.

 

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L’alcool e nello specifico la birra è visto in molti eventi sportivi come “norma sociale” e in sport come il rugby, il calcio, il calcio gaelico, il cricket, è molto diffuso anche tra gli atleti nel post partita. Senza negare gli evidenti danni che apporta un consumo smoderato e continuo di alcool, soprattutto negli atleti, ma approfondendo gli studi che legavano questa bevanda all’assunzione nel post esercizio, un giovane di Carbonia, Filippo Mattu, specialista dell’esercizio fisico e dell’alimentazione sportiva, ha pensato di sfatare il tabù che lo sportivo non potesse assumere alcool. In questa impresa è stato assistito da Franco Pittau, originario di Portoscuso ma trapiantato a Milano, dietista ed esperto di fitness. I due giovani, uniti da sempre dalla passione per lo sport e l’alimentazione, hanno studiato e prodotto una birra adatta ad integrare zuccheri e minerali, dopo un intenso allenamento.

Com’è nata la KORNER BEER? «L’idea è nata per caso, durante un convegno a Coverciano dove, il medico nutrizionista della Nazionale di Calcio, Luca Gatteschi, fece una relazione sull’utilizzo della birra nello sport – spiega Filippo Mattu -. Considerando che nella nostra regione la birra è particolarmente apprezzata ma, essendo alcolica, è sempre stata ritenuta non idonea per gli sportivi e i cultori della forma fisica, ho iniziato a raccogliere tutto il materiale sull’argomento, per iniziare a lavorare a un progetto: realizzare una birra con tutte le caratteristiche per essere assunta come integratore post esercizio per gli sportivi».

Un anno di ricerche, sperimentazioni, analisi e test, compiuti da un laboratorio di Bologna accreditato dal ministero della Salute, come afferma Filippo Mattu, hanno finalmente portato al risultato sperato. «Una birra viva, non denaturata, a bassa gradazione alcolica, un ottimo bilanciamento dei nutrienti, sali minerali, e sostanze vitaminiche e ad azione antiossidante, che le conferiscono proprietà  rimineralizzanti  e protettive. In realtà non ci siamo inventati niente di nuovo, alcune qualità integrative di questa bevanda erano già note, sopratutto tra i maratoneti, ma noi, con le nostre ricerche, abbiamo messo a punto un prodotto nutriente, ricco di minerali, aminoacidi essenziali e vitamine, che possa essere bevuto consapevolmente, senza sensi di colpa, dopo un intenso allenamento sportivo, unendo le qualità organolettiche necessarie al recupero, alla convivialità».

Questa birra, prodotta in un laboratorio artigianale sulcitano, sarà presentata, il 7 e 8 agosto, in occasione della manifestazione Beer & Sport Expo 2018, che si terrà nei locali dell’Antica Tonnara Su Pranu, a Portoscuso. La birra, vera protagonista dell’evento, verrà spiegata da medici e nutrizionisti di fama internazionale, tra i quali anche Luca Gatteschi, nel convegno che si terrà nella sala Alcoa della Biblioteca comunale, in via Fermi. Filippo Mattu conclude affermando: «Questo convegno è un’occasione per far passare un giusto messaggio di educazione alimentare, ma ricordiamo sempre di bere con moderazione e che se poco fa bene, molto fa male!!!».

Angelo Cucca

L’evento è stato presentato ieri sera, nella sala riunioni della Tonnara Su Pranu, da Filippo Mattu e Franco Pittau, presenti Checco Fele e Giorgio Melis che saranno i moderatori del convegno internazionale che si svolgerà nella Sala Alcoa della biblioteca comunale, il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda e gli assessori della Cultura e Beni Culturali, Turismo e Spettacolo Sara Marrocu e dei Lavori pubblici, Patrimonio e Politiche della casa Attilio Sanna.

Al termine della conferenza stampa, abbiamo intervistato Franco Pittau e Filippo Mattu.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217168481512066/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217168521713071/

 

 

 

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La squadra dell’Isola di Sant’Antioco nella categoria Pulcini e quella della Simba di Oristano nella categoria Esordienti, si sono aggiudicate sabato scorso, sui campi dell’Oratorio Rosmarino, la prima edizione del Memorial di calcio giovanile intitolato a Ninni Arca, un ex calciatore e dirigente della stessa società scomparso alcuni mesi fa.

Nella categoria Pulcini, l’Isola di Sant’Antioco ha superato in finale il Gonnesa per 3 a 0 (le due squadre erano approdate in finale superando rispettivamente l’Antiochense per 4 a 0 e il Cortoghiana per 3 a 1). Nella finale per il terzo e quarto posto, il Cortoghiana ha avuto la meglio sull’An tiochense per 4 a 1 ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari di erano conclusi in parità, 2 a 2.

Nella categoria Esordienti, la Simba Oristano, allenata dall’ex centrocampista dell’Inter, del Cagliari e della Nazionale Gianfranco Matteoli, ha superato in finale il Calasetta con il punteggio di 4 a 3 (le due squadre in semifinale avevano superato rispettivamente la Sport Time Gonnesa per 3 a 2 e il Rosmarino per 2 a 0. Nella finale per il terzo e il quarto posto, il Rosmarino ha superato la Sport Time Gonnesa per 2 a 1.

Il torneo ha visto anche la partecipazione delle squadre dei Primi calci: Isola di Sant’Antioco, Cortoghiana, Calasetta e Orione, e dei ragazzi della Polisportiva Girasole.

Al termine delle premiazioni, cui hanno partecipato il parroco della chiesa Beata Vergine Addolorata don Antonio Carta, Antonello Mereu presidente dell’ASD Rosmarino, organizzatrice del torneo, e i tecnici Giorgio Melis e Tano Piroddi, sono stati estratti i biglietti della lotteria che hanno assegnato le maglie dei calciatori Andrea Peana dell’Arzachena, Toto Burrai del Pordenone, Simone Aresti dell’Olbia, Francesco Pisano dell’Olbia, Alessandro Deiola, Marco Sau e Nicolò Barella del Cagliari, e, infine, Salvatore Sirigu del Torino.

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Dopo aver definito alcune operazioni di mercato che hanno riportato in maglia biancoblu il difensore Nicola Boi, il centrocampista Riccardo Milia e l’attaccante Gabriele Concas, gli arrivi dell’attaccante Momo Konatè (ex Atletico Narcao), l’esterno d’attacco è Lorenzo Loi (ex Arzachena) e il portiere Omar Galizia (ex Grosseto) e le conferme del portiere-capitano Daniele Bove, e dei difensori Cristian Mameli e Simone Giovagnoli, il nuovo gruppo dirigente del Carbonia Calcio ha completato gli organici tecnici e dirigenziali.

Confermato Andrea Marongiu per la terza stagione consecutiva alla guida della prima squadra, il suo secondo è Manuel Contu; collaboratore tecnico Fabrizio Anedda; preparatore dei portieri Simone Di Franco; fisioterapista Alessandro Massaiu; massaggiatore Stelio Pusceddu; allenatore juniores
Manuel Contu, vice allenatore Fabrizio Anedda; allenatore allievi regionali Fabio Piras, collaboratore Giovanni Sabiu; allenatore giovanissimi regionali Floriano Congiu, collaboratore Antonello Murroni.

I quadri dirigenziali sono stati così definiti:
presidente Antonio Desogus;
vice presidenti: Carlo Foti, Geppo Contu e Checco Fele;
cassiere Antonio Guiso; 
direttore area tecnica e responsabile settore giovanile e scuola calcio Giorgio Melis;
direttore sportivo Ferruccio Atzori;
responsabile organizzativo Stefano Canu.

La nuova stagione inizierà il 17 settembre, con il primo turno eliminatorio della Coppa Italia, che vedrà di fronte il Carbonia di Andrea Marongiu ed il Carloforte di Tony Poma. Il campionato scatterà il 1° ottobre.

Antonio Desogus.

Geppo Contu.

Carlo Foti.

Checco Fele.

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E’ la stagione dei grandi ritorni quella che il Carbonia calcio sta preparando dopo il passaggio di proprietà dalla famiglia Giganti ad una nuova cordata di imprenditori locali. Dopo Nicola Boi, Riccardo Milia, Gabriele Concas, Checco Fele nella veste di dirigente e del direttore tecnico Giorgio Melis, ritorna in biancoblu, nella veste di allenatore della categoria Regionale Giovanissimi, Floriano Congiu, una bandiera, un mito del calcio biancoblu.

Con 291 presenze è il terzo calciatore con più lunga militanza nel Carbonia (lo precedono solo l’indimenticato Carlo Zoboli con 380 e Aldo Scopa con 300), con 62 reti è il cannoniere più profilo della storia biancoblu, davanti a Gianni Pusceddu (56), Gianni Pisano (52) e Adriano Novellini (42).

Calciatore dalla qualità tecniche straordinarie (con il piede sinistro, palla al piede, faceva mirabilie, nei calci di punizione era un autentico incubo per i portieri avversari), avrebbe meritato sicuramente maggiore fortuna ma ha pagato anche un carattere certamente non pari al talento naturale con pochi eguali a livello assoluto. Ha avuto una chance nella stagione 1975/76, all’età di 21 anni, quando è passato all’Olbia, in serie C, ma non ha avuto neanche il tempo di ambientarsi, perché a novembre dello stesso anno la società gallurese, dimostrando di non credere il lui, lo cedette al Thiesi, in serie D. A fine stagione un altro trasferimento, alla Nuova Vibonese, nella serie D calabra, quindi il ritorno a Carbonia, dove ha contribuito alla crescita della squadra, con le due promozioni, prima in serie D (con un suo goal nello spareggio di Nuoro con il Porto Torres, poi deciso dal sorteggio) nella stagione 1977/78, poi nel campionato di C2, al termine del trionfale campionato Interregionale 1981/82.

In C2 ha disputato 21 partite con 2 goal nel campionato 1982/83, 16 partite senza goal nel campionato 1983/84, 21 partite con 1 goal nel campionato 1984/85.

E’ tornato al Carbonia da allenatore, nella stagione 1994/95, in Eccellenza regionale, senza molta fortuna, ed ha poi scelto di dedicarsi alla cura dei giovanissimi, con una bella esperienza al Cagliari. Ora ritorna ancora una volta al “suo” Carbonia da responsabile dei Giovanissimi regionali.

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Nel giorno che ha segnato il ritorno al Carbonia di Giorgio Melis nella veste di direttore dell’area tecnica, la direzione sportiva biancoblu ha portato a termine ben cinque operazioni per la definizione dei quadri tecnici per la prossima stagione 2017/2018.

Stamane è stato definito l’accordo con l’attaccante Gabriele Concas, classe 1984, già al Carbonia cinque anni fa. Nel pomeriggio Simone Di Franco è stato confermato preparatore dei portieri e responsabile dei loro allenamenti; è stato definito l’accordo con il portiere Omar Galizia, classe 1998, originario di Iglesias (ex Primavera del Cagliari calcio, con esperienze nel Grosseto e nella Nuorese); sono stati confermati, infine, i difensori Cristian Mameli (classe 1995) e Simone Giovagnoli (classe 1997).

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Giorgio Melis è il nuovo direttore tecnico del Carbonia calcio. Avrà la responsabilità di tutta l’area tecnica. Ne ha dato comunicazione in tarda serata la società biancoblu, con un post pubblicato sulla pagina facebook “Carbonia calcio 1939”.

Fra i tanti giovani cresciuti nel calcio sulcitano, Giorgio Melis è l’unico ad avere raggiunto, nell’arco della carriera, il prestigioso traguardo del duplice esordio in serie A sia da calciatore sia da allenatore.

Nato a Carbonia il 2 marzo 1958, Giorgio Melis ha mosso i primi passi nel settore giovanile cittadino, distinguendosi nel ruolo di terzino destro, da dove è approvato alla Primavera del Cagliari. In maglia rossoblu ha raggiunto la prima quadra, facendo il suo esordio in serie B nella stagione 1977/78, sotto la guida di Lauro Toneatto. Collezionò 7 presenze e l’estate successiva è stato ceduto in prestito, per completare la sua maturazione, all’Almas Roma, in serie C2, dove ha giocato da titolare ben 32 partite. Rientrato al Cagliari, in serie A, ha avuto la soddisfazione di esordire nella massima categoria del calcio italiano.

Da Cagliari, la carriera di Giorgio Melis è proseguita al Matera, in serie C1 e C2. Con la maglia della squadra lucana, ha disputato ben tre campionati, con 91 presenze e 2 goal. Nell’estate del 1983, con il Carbonia di Checco Fele in C2, è tornato nella sua città, accolto con grande entusiasmo dai tifosi.

Nel “suo” Carbonia Giorgio Melis ha disputato 4 campionati di C2, raggiungendo sempre la salvezza, perché alla vigilia della stagione dell’amara retrocessione (1987/88), è passato alla Sguotti, dividendosi tra calcio e lavoro. Ma il distacco dal Carbonia è durato una sola stagione, perché l’anno successivo, nel campionato Interregionale, Elvio Salvori lo ha voluto con sé e gli ha affidato la fascia di capitano e con Carlo Pusceddu ha formato una coppia di centrali, nel modulo a zona, pressoché insuperabile.

Nella stagione 1988/89 il Carbonia ha sfiorato la promozione, disputando uno straordinario girone d’andata, mentre l’anno successivo la situazione economica è divenuta insostenibile e, dopo una sofferta salvezza, è maturato il fallimento della società e Giorgio Melis ha concluso lì la sua lunga e prestigiosa carriera di calciatore (con il Carbonia ha disputato complessivamente 168 partite, realizzando 3 reti) ed ha iniziato subito quella di allenatore.

Anche in panchina Giorgio Melis ha bruciato le tappe, facendo il suo esordio con il Carloforte. Ha guidato poi Pula, Fermassenti, Selargius e Sant’Antioco, quindi l’approdo alla Primavera del Cagliari, dove ha allenato per dieci anni, raggiungendo due volte i play-off scudetto e nel 2010 il presidente Massimo Cellino, che già qualche anno prima aveva anticipato in un’intervista su L’Unione Sarda «un giorno il Cagliari sarà guidato da un allenatore sardo, il suo nome è Giorgio Melis», gli ha affidato la prima squadra per le ultime cinque partite del campionato di serie A, insieme all’amico e collega Gianluca Festa, dopo l’esonero di Massimiliano Allegri.

Nonostante i discreti risultati (2 a 2 all’esordio casalingo con il Palermo, poi 0 a 0 a Napoli, 2 a 2 casalingo con l’Udinese, unica sconfitta per 2 a 1 sul campo della Roma e 1 a 1 casalingo con il Bologna), a fine stagione Massimo Cellino ha affidato la prima squadra a Pierpaolo Bisoli e Giorgio Melis, raggiunto un altro grande traguardo con la laurea di allenatore di prima categoria al Supercorso di Coverciano, è ritornato al settore giovanile rossoblu, alla guida degli allievi nazionali.

La sua esperienza nei quadri tecnici del Cagliari è durata ben 14 anni consecutivi. Nell’estate 2015 ha avuto una breve e poco fortunata esperienza al Tortolì, nel campionato di Eccellenza, conclusa già nel mese di ottobre con le dimissioni, dopo tre sconfitte consecutive.

Giorgio Melis, infine, è stato responsabile tecnico della rappresentativa regionale juniores della FIGC e dallo scorso anno ha dedicato il suo tempo e la sua professionalità ai giovanissimi calciatori del Rosmarino Orione Carbonia.

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Carbonia Calcio 1988-89