16 April, 2024
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Si è svolta questa mattina nel reparto di Pediatria del CTO di Iglesias una semplice e commossa cerimonia di donazione di due poltrone letto e un cardiomonitor per la rilevazione della pressione arteriosa e della saturazione di neonati e bambini: attrezzature che serviranno a migliorare non solo l’assistenza ma anche l’accoglienza e il comfort del reparto. Tutto questo grazie all’associazione ‘Il sogno di Giulia Zedda’ per la prima volta nel Sulcis iglesiente, che insieme all’associazione ’Fantasia e cuore’ hanno voluto esaudire ancora una volta quello che era uno dei desideri della piccola Giulia, ossia quello di rendere meno gravosa la degenza ospedaliera dei bambini. Le numerose donazioni ai reparti pediatrici della Sardegna hanno infatti fatto nascere il progetto ‘Ci pensa Giulia’ portato avanti con tenacia e dedizione dai genitori, papà Alfio e mamma Eleonora che da poco è stata insignita del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica da parte del Presidente Sergio Mattarella.I progetti dell’associazione sono molteplici ma con un unico obiettivo: regalare un sorriso ai bambini meno fortunati. La donazione ha visto la collaborazione anche dell’Associazione “Fantasia e cuore” di Selargius che si occupa principalmente di organizzare spettacoli teatrali il cui ricavato va interamente in beneficenza.

«Questa donazione è solo la prima di una lunga serieha sottolineato Eleonora Galia, la mamma di Giulia nonché presidente dell’associazione -, abbiamo riempito i reparti pediatrici di giochi, attrezzature e colori perché questo era il desiderio di Giulia, vivere a colori.»

«E’ con profonda gratitudine che, come primo cittadino, accolgo questo bellissimo dono in nome di Giuliaha sottolineato il sindaco di Iglesias Mauro Usai -, il Reparto di Pediatria del CTO è un’eccellenza del Presidio, grazie agli operatori sicuramente ma anche alle Associazioni che ci supportano costantemente.»

«Le attrezzature che riceviamo oggi sono particolarmente graditeha concluso la direttrice generale dell’Asl Sulcis iglesiente Giuliana Campusun gesto che supporta la sanità pubblica in un momento così difficile. Gli ospedali sono luoghi di cura ma la qualità dell’assistenza deve sempre andare di pari passo con l’umanizzazione degli ambienti e la piena soddisfazione dei bisogni dell’individuo nella sua sfera psicofisica.»

 

Si sono conclusi i lavori di realizzazione dell’OrtoFrutteto Solidale presso uno dei terreni della Cooperativa sociale Casa Emmaus, che aiuta persone che si trovano in situazioni di marginalità. L’intervento è stato realizzato grazie al sostegno di Enel Global Trading, nell’ambito della campagna OrtoFrutteto Solidale Diffuso, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, con l’obiettivo di unire la sostenibilità ambientale e l’aiuto concreto alle persone fragili, promuovendo l’inclusione sociale e le opportunità occupazionali.

Casa Emmaus da oltre 35 anni collabora con strutture accreditate della Regione Autonoma della Sardegna nel fornire supporto a persone che affrontano problemi psichiatrici, dipendenze patologiche, gravi povertà e a detenuti, migranti e minori. Il lavoro della cooperativa si basa sulla filosofia del mettere le persone al centro, fornendo loro le competenze e gli strumenti necessari per raggiungere l’autonomia e il reinserimento nella società.

Il progetto sostenuto da Enel Global Trading prevede il coinvolgimento diretto delle persone ospitate nelle diverse strutture con cui collabora Casa Emmaus nella messa a dimora di 200 ulivi appartenenti a quattro specie diverse, tra cui Bosana, Semidana, Pizz’e Carroga, Tonda di Cagliari e Nera di Gonnos. La scelta di mettere a dimora piante di ulivo è stata motivata dalla necessità di ampliare un uliveto preesistente in modo da aumentare la produzione di olive e dare continuità ad un progetto già avviato dalla cooperativa.

L’intervento è stato realizzato grazie al contributo di 30 dipendenti Enel che hanno partecipato all’iniziativa di volontariato aziendale: oltre a completare la messa a dimora degli ulivi con il posizionamento delle ultime piante, i volontari hanno avuto l’opportunità di partecipare a un laboratorio sulle erbe aromatiche organizzato dalla cooperativa stessa. All’incontro, che è stato anche occasione per presentare l’iniziativa, sono intervenuti Marco Favarato, Responsabile Innovazione GECM e CPO di Enel Global Trading, Chiara Marino, Product Specialist sostenibilità di AzzeroCO2, Sara Palliccia, Project Manager della campagna OrtoFrutteto Solidale di AzzeroCO2, Giovanna Grillo di Casa Emmaus e il sindaco di Iglesias Mauro Usai che ha fatto gli onori di casa.

Le persone coinvolte in questo progetto socioeducativo si occuperanno anche della cura e manutenzione dell’uliveto, che sarà gestito da un referente agronomo che coordinerà, insieme agli educatori, le attività degli ospiti delle varie strutture. Le olive che verranno raccolte saranno utilizzate all’interno della cooperativa e il lavoro svolto nell’uliveto consentirà a coloro che vi parteciperanno di acquisire competenze trasversali. Prendersi cura delle piante stimolerà inoltre il senso di responsabilità e favorirà la socializzazione, contribuendo positivamente al loro benessere psicofisico. Altrettanto importante sarà l’acquisizione di nuove abilità, autonomie e competenze che saranno funzionali all’inserimento o al reinserimento nel mondo del lavoro.

«A questo importante progetto, abbiamo collegato una iniziativa di volontariato aziendale per costruire un ambiente lavorativo inclusivo, capace di valorizzare le diversità e le unicità, promuovendo lo sviluppo individualeha detto Daniele Olivi, Responsabile Wholesale and Trading Italy di Enel Global Trading, che all’interno del Gruppo Enel opera sui mercati dell’energia e nei mercati all’ingrosso delle commodity energetiche a livello globale -. La sostenibilità è la nostra visione del futuro come unica strada possibile per creare relazioni durature e collaborative con i nostri stakeholder, realizzando così un progresso sostenibile, equo ed inclusivo.»

«Vogliamo ringraziare Enel Global Trading, AzzeroCO2 e Legambiente per l’opportunità di partecipare a questa importante iniziativaspiega Giovanna Grillo, presidente di Casa Emmaus -. L’ortofrutteto solidale, infatti, rappresenta per noi un luogo non solo di produzione, ma anche di crescita personale e comunitaria. Offre ai nostri ospiti l’opportunità di impegnarsi attivamente nella cura e nella gestione dello stesso e questo coinvolgimento promuove un senso di responsabilità individuale verso l’ambiente e la comunità, favorendo la socializzazione e lo sviluppo di relazioni interpersonali significative. Attraverso le attività quotidiane di piantumazione, irrigazione, potatura e raccolta, i nostri ospiti hanno la possibilità di sperimentare il ciclo naturale della vita delle piante, di apprendere preziose competenze pratiche e di coltivare nuove passioni. Ciò ha un importante valore terapeutico, poiché contribuisce ad alleviare lo stress e l’ansia attraverso un contatto diretto con la natura.»

L’intervento realizzato a Iglesias rientra nella campagna Ortofrutteto Solidale Diffuso promossa da AzzeroCO2 e Legambiente, un progetto di integrazione sociale e ambientale in grado di tutelare la biodiversità, attraverso la creazione di frutteti solidali, e unire competenze e valori per generare un progresso umano, ambientale, economico e civico.

«L’Ortofrutteto solidale presso Casa Emmaus, realizzato in partnership con Enel Global Trading, rappresenta un modello virtuoso di agricoltura socialeha detto Sara Palliccia, Project Manager della campagna OrtoFrutteto Solidale di AzzeroCO2 -. Con l’intervento di messa a dimora di 200 piante di ulivi, che andranno ad accrescere un uliveto già esistente, e il coinvolgimento attivo delle persone seguite dalla Cooperativa, il progetto intende unire la promozione di un’attività agricola sostenibile all’opportunità di crescita individuale per mezzo dell’acquisizione di competenze spendibili a livello lavorativo. Crediamo che iniziative come questa, capaci di coniugare sostenibilità, solidarietà e inclusione, siano strategiche per generare benefici condivisi a livello ambientale, sociale ed economico per l’intero territorio.»

 

 

 

E’ stata presentata questa mattina nella sala riunioni della Posada di Carbonia, la Ciclovia del Cammino Minerario di Santa Barbara. Alla presentazione erano presenti, tra gli altri, Mauro Usai, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara; l’ingegnere Luca Zambianchi, responsabile dell’area tecnica della stessa Fondazione; l’ingegnere Michele Pinna, guida cicloturistica; il vicesindaco di Carbonia, Michele Stivaletta.

La Ciclovia, al pari del Cammino, è un anello ricadente nell’area 8 del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, nel Sulcis Iglesiente e nell’Arburese-Guspinese. Si sviluppa in un percorso che da Iglesias ritorna a Iglesias, spaziando a Nord fino a Montevecchio e a Sud fino a Candiani (Porto Pino), in 9 tappe, ognuna con una o più varianti che consentono di personalizzare il proprio itinerario, da un minimo di 562 a un massimo di 653,2 km, in funzione delle varianti scelte.

Tramite il QR-Code presente nella descrizione delle tappe e delle varianti, è possibile accedere direttamente alla sezione del sito della Fondazione del Cammino e scaricare le tracce GPX dei percorsi proposti.

Prima di affrontare il Cammino, è necessario munirsi della credenziale, ordinabile online o disponibile presso la sede della Fondazione che, una volta personalizzata con i propri dati, diventa il “passaporto” del pellegrino e dà diritto a pernottare nelle posadas, avere assistenza costante da parte degli operatori della Fondazione e usufruire di sconti e vantaggi presso le strutture e gli esercenti convenzionati; visitare il sito del Cammino prendendo visione delle sezioni dedicate alla sicurezza, alle curiosità e alle informazioni utili per affrontare il percorso; prenotare per tempo le strutture ricettive (soprattutto nel periodo estivo).

Le 9 tappe e relative varianti.

Tappa 1A, 62 km – da Iglesias a Fluminimaggiore, percorso costiero (variante, 66 km: passaggio per il lago naturale di Piscina Morta)

Tappa 1B, 34,3 km – da Iglesias a Fluminimaggiore, percorso montano (variante, 47,5 km: passaggio per San Benedetto, Malacalzetta e Arenas)

Tappa 2, 79,7 km – da Fluminimaggiore a Guspini (variante, 74,5 km: passaggio per Genn’e Mari e Villa Ginestra)

Tappa 3, 87,5 km – da Guspini a Domusnovas (variante, 109 km: passaggio per la foresta di Monti Mannu)

Tappa 4, 94,4 km – da Domusnovas a Piscinas (variante 1, 104 km: passaggio per Siliqua e la Valle del Cixerri; variante 2, 83,4 km: passaggio per Narcao e la Necropoli di Montessu);

Tappa 5, 59,4 km – da Piscinas a Sant’Antioco (variante, 59,4 km: passaggio per la ciclabile di San Giovanni Suergiu)

Tappa 6, 54,2 km – da Sant’Antioco a Carbonia (variante, 55,5 km: passaggio per la Necropoli di Is Loccis Santus)

Tappa 7, 43 km – da Carbonia a Portoscuso (variante, 40,6 km: da Cortoghiana a Nuraxi Figus, passando dall’ingresso alla miniera attiva)

Tappa 8, 34, 5 km – Carloforte (variante 1, 38,9 km: passaggio per la scogliera de La Punta e la Tonnara; variante 2, 40,2 km: passaggio per la scogliera di Punta delle Oche; variante 3, 47,8 km: passaggio per il Belvedere di Capo Sandalo)

Tappa 9, 34,8 km – da Portoscuso a Iglesias (variante 1, 31,6 km: proseguendo sulla provinciale panoramica; variante 2, 41,4 km: verso le vecchie miniere fino a Sa Macchina Beccia; variante 3, 33,1 km: da Bindua a Monteponi Scalo su SS 126; variante 4, 38 km: da Sa Macchina Beccia verso Monteponi Scalo).

Giampaolo Cirronis

Allegate le interviste al presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Mauro Usai e al responsabile dell’Area tecnica della stessa Fondazione Luca Zambianchi.

Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa, è il nuovo presidente dell’assemblea della Comunità del Parco Geominerario. Ne ha dato comunicazione il presidente uscente, Mauro Usai, sindaco di Iglesias.

«Questa mattina ho riunito per l’ultima volta la Comunità del Parco Geominerarioha scritto su Facebook Mauro Usai -. Ho comunicato, infatti, la mia indisponibilità a ricoprire nuovamente il ruolo di presidente dell’assemblea per svariate ragioni, una delle quali è sicuramente il mio nuovo impegno come presidente della Fondazione Cammino Santa Barbara.»
«All’unanimità dei presenti abbiamo eletto Pietro Cocco come rappresentante dell’intera comunità nel ruolo di presidenteha aggiunto Mauro Usai -. Auguri al sindaco di Gonnesa per questo nuovo importante impegno che sono certo condurrà con la massima determinazione e nel segno dell’unità dei territori del Parcoha concluso il presidente uscente -. L’unanimità di questa mattina è il segno, infatti, della compattezza dei sindaci nell’azione di rilancio del Parco.»

E’ stato presentato stamane, nella sala “Remo Branca” del Municipio di Iglesias, il 2º Rally Sulcis Iglesiente che il 16 e 17 marzo coinvolgerà 12 Comuni. L’evento, organizzato dalla Mistral Racing, è stat0 “promosso” dalla Federazione e nel 2024 sarà gara d’apertura della Coppa Rally di Zona 10 Aci Sport e del  Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport, nonché round dei trofei Pirelli Accademia Crz, R-Italian Trophy e Michelin Trophy Italia. In coda al rally moderno, si correrà anche il 2º Rally Sulcis Iglesiente Historic, che aprirà il Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport.

Erano presenti il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, padrone di casa; gli organizzatori della Mistral Racing, Giacomo Spanu e Gabriele Deidda; il presidente di Aci Cagliari, Antonello Fiori; Edoardo Di Lauro della Ts Adventure; i sindaci dei comuni di Carbonia Pietro Morittu, di Perdaxius Gianluigi Loru, di Villaperuccio Marcellino Piras e di Nuxis Romeo Ghilleri; gli assessori dello Sport dei comuni di Iglesias e Carbonia, Vito Spiga e Giorgia Meli; il presidente del Consiglio comunale di Iglesias e neo consigliere regionale Alessandro Pilurzu; i partner della manifestazione, tra i quali Chiara Atzeni della Cantina di Santadi ed Elena Bilardi di Grimaldi Lines.

La presentazione è stata curata dal giornalista Carlo Alberto Melis.

«Un anno fa ci apprestavamo a offrire al Sulcis Iglesiente, per la prima volta, lo spettacolo dei rally ha detto Giacomo Spanu, presidente della Scuderia Mistral Racing –. L’obiettivo resta regalare tante emozioni anche grazie a delle novità come uno shakedown gratuito senza eguali, col Pan di Zucchero, il faraglione più alto d’Europa, a fare da sfondo, e le nuove speciali di Portixeddu e Coequaddus. Concorrenti, addetti ai lavori e spettatori scopriranno posti nuovi e affascinanti e tutto ciò non sarebbe possibile senza il supporto dell’Assessorato Regionale al Turismo, dei comuni coinvolti, di Aci Cagliari, Fondazione di Sardegna, Cantina di Santadi, Parco Geominerario e di tutti i partner. Grazie alla Mistral, gruppo coeso e affiatato, e alla Delegazione Sardegna Aci Sport, da tempo non vedevamo un impegno così costante e continuo per far sì che il motorsport isolano avesse davvero un ruolo di rilievo.»

«Ci tengo a complimentarmi con la Mistral Racing, ci vogliono impegno, professionalità e preparazione per realizzare una manifestazione così articolata e importanteha aggiunto Antonello Fiori, presidente dell’Automobile Club Cagliari –. Il nostro sostegno, come Aci Cagliari, non può che esserci e non mancherà mai. Fa piacere avere una collaborazione con una scuderia che svolge un compito del genere in maniera ammirevole e noi, oltre a manifestare il nostro apprezzamento, abbiamo il dovere essere presenti. Il Rally Sulcis Iglesiente ha anche un forte impatto sul territorio e sulla promozione dello stesso, è uno degli eventi più significativi della provincia.»

A illustrare il percorso è stato l’ingegner Edoardo Di Lauro, della Tiziano Siviero Adventure, che ha spiegato nel dettaglio le dieci speciali su asfalto (440,28 km totali, 72,50 cronometrati) che coinvolgeranno 12 Comuni: Iglesias, Carbonia, Buggerru, Fluminimaggiore, Narcao, Nuxis, Perdaxius, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Antioco, Tratalias e Villaperuccio. Sabato partenza da Iglesias (ore 15.00) e doppi passaggi sulle speciali “Portixeddu” e “Fluminimaggiore-Iglesias” con parco assistenza a Iglesias. Domenica tappe al parco assistenza di Carbonia, controllo a timbro a Villaperuccio, riordino a San Giovanni Suergiu e le prove “Nuxis Santadi”, “Perdaxius” e “Coequaddus”, da ripetere due volte prima dell’arrivo a Iglesias alle 16.00.

«Parlare di rally nel Sulcis e realizzare un progetto che economicamente abbia dato soddisfazione a tutti è stato un enorme successoha sottolineato Gabriele Deidda, organizzatore -. Riuscire a lavorare per una 2ª edizione significa aver vinto una scommessa molto importante, grazie anche all’aiuto e alla spinta avuti dalla Regione Sardegna. Ma non dimentichiamo che il pubblico si è risvegliato grazie anche a tre anni di Extreme E, che hanno acceso una luce importante sull’automobilismo sportivo nel Sulcis. Abbiamo apprezzato molto anche la risposta dei sindaci: se l’anno scorso potevano avere qualche remora data dalla novità, quest’anno l’appoggio è stato totale e non è mancata la volontà di dare il proprio contributo. Cito infine la new entry Sant’Antioco, che ha accolto subito e con largo anticipo la nostra proposta.»

A fare gli onori di casa, il sindaco di Iglesias, Mauro Usai: «Iglesias sarà il luogo di partenza e di arrivo del Rally, un dettaglio significativo che valorizza il ruolo della nostra città nell’evento e mette in luce la stretta connessione tra la competizione e il tessuto urbano e naturale che la ospita, evidenziando come sport, cultura e turismo possano intrecciarsi armoniosamente. Lo staff della Mistral Racing, la scuderia organizzatrice, merita un ringraziamento speciale per l’impegno e la dedizione che contribuiscono attivamente alla promozione dell’intero territorio».

Pietro Morittu, sindaco di Carbonia: «Dopo la positiva esperienza del 2023, siamo lieti di essere ancora parte integrante di questa importante manifestazione. Una nota di merito va agli organizzatori della Mistral Racing e a tutti gli enti all’interno di questo circuito per l’impegno e la qualità del lavoro svolto. Siamo sicuri che il 2º Rally Sulcis Iglesiente avrà un successo pari o persino superiore a quello della prima edizione e che i cittadini e gli spettatori apprezzeranno lo spettacolo».

Dopo la conferenza stampa, la Cantina Santadi, main sponsor della manifestazione, ha offerto una degustazione dei propri vini pluripremiati a tutti i presenti. Il commento di Chiara Atzeni, una delle responsabili dell’accoglienza della blasonata cantina sulcitana: «Come rappresentante della Cantina di Santadi sono lieta di comunicarvi la nostra gioia e soddisfazione di essere partner di questa manifestazione esattamente come è avvenuto nello scorso anno. Siamo orgogliosi di poter offrire i nostri vini durante le premiazioni e di condividere con la comunità i momenti di allegria che questa manifestazione può regalarci».

Allegate le interviste a Giacomo Spanu, presidente della scuderia Mistral Racing; Antonello Fiori, presidente di Aci Cagliari; Mauro Usai, sindaco del comune di Iglesias.

 

Il Sulcis Iglesiente ha eletto tre consiglieri regionali: Alessandro Pilurzu (PD), Luca Pizzuto (Sinistra Futura) e Gianluigi Rubiu (FDI), i primi due nella coalizione di maggioranza del centrosinistra che sosteneva la candidata Presidente eletta Alessandra Todde, il terzo nella coalizione di minoranza che sosteneva il candidato Presidente Paolo Truzzu.

Per il Sulcis Iglesiente si tratta di un piccolo passo in avanti rispetto al 2019, quando vennero eletti solo due dei quattro consiglieri potenzialmente a disposizione nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, Fabio Usai nella lista del Partito Sardo d’Azione e Michele Ennas nella lista della Lega, anche se altri due candidati espressione del territorio, il compianto Giorgio Oppi dell’UDC e Carla Cuccu del Movimento 5 Stelle vennero candidati ed eletti nella circoscrizione di Cagliari.

Per Alessandro Pilurzu si tratta di un esordio nell’assemblea di via Roma, per Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu, viceversa, di un ritorno dopo l’esperienza maturata nella XV legislatura (nel 2019, candidati, non vennero eletti).

Alessandro Pilurzu, 39 anni, è presidente del Consiglio comunale di Iglesias. Eletto una prima volta nelle Amministrative del 2018, è stato confermato un anno fa, quando è risultato il candidato più votato della lista civica “Mauro Usai Sindaco” e dell’intero Consiglio, con 665 preferenze. La sua candidatura, proposta dal sindaco Mauro Usai, ha provocato una forte reazione contraria del gruppo dirigente del PD cittadino che aveva già da tempo individuato il proprio candidato nel vicesindaco Francesco Melis (647 preferenze alle Amministrative 2023) e, una volta accettata, ha portato al “sacrificio” di Alberto Pili, consigliere comunale di Carbonia. Alessandro Pilurzu è stato eletto con 4.090 preferenze.

Luca Pizzuto, 40 anni, ex assessore delle Politiche sociali della provincia di Carbonia Iglesias, consigliere regionale dal 2014 al 2019 (nel 2019 è stato ricandidato non eletto nella lista Liberi Uguali, con 2.718 preferenze), consigliere comunale a Carbonia, la sua città, è segretario regionale di Sinistra Futura, formazione politica nata lo scorso anno dopo il tramonto dell’esperienza di Articolo Uno. E’ stato eletto con 2.188 preferenze, oltre la metà delle quali ricevute a Carbonia, dove è risultato il più votato tra i 100 candidati della circoscrizione di Carbonia Iglesias, con 1.201 preferenze.

Gianluigi Rubiu, 65 anni, ex consigliere della provincia di Carbonia Iglesias e del comune di Iglesias, è stato eletto la prima volta consigliere regionale nella lista dell’Udc nel 2014. Cinque anni fa è stato candidato non eletto nella lista di Fratelli d’Italia con 2.678 preferenze. Ha continuato a guidare il partito nel Sulcis Iglesiente nel ruolo di coordinatore, confermato poco prima dell’inizio della campagna elettorale. Domenica 25 febbraio è stato eletto con 3.478 preferenze.

Giampaolo Cirronis

E’ stato inaugurato questa mattina il nuovo Centro Trasfusionale operativo presso l’Ospedale CTO di Iglesias (piano terra, corpo centrale) in
locali completamente rinnovati con macchinari e attrezzature all’avanguardia. Erano presenti, tra gli altri, la dottoressa Giuliana Campus, direttore generale della Asl Sulcis, e Mauro Usai, sindaco del comune di Iglesias.
Il Centro è composto da sala d’attesa, accettazione, ambulatorio medico, sala aferesi, sala visita donatori, sala donazione e area ristoro.

La struttura è destinata alle attività di donazione – circa 3.500 all’anno -, in particolare, dopo un’adeguata valutazione del donatore da parte del Medico, avviene la raccolta di sangue intero ed emocomponenti in aferesi (plasma e piastrine).
Il Centro è inoltre destinato alla medicina trasfusionale, alla gestione dei pazienti che necessitano di salassi terapeutici in aferesi e infusione di terapia marziale.
E’ disponibile presso il Centro anche l’unità mobile (autoemoteca) per la raccolta di sangue intero nei paesi del territorio del Sulcis Iglesiente in collaborazione con le associazioni di volontariato gestita dal personale del centro trasfusionale.

E’ stato presentato stamane, nella sala riunioni del Centro direzionale di via Isonzo, l’accordo sottoscritto da Comune di Iglesias ed Edison Next per la riqualificazione energetica e tecnologica dell’illuminazione pubblica della città. I lavori, il cui inizio è previsto il prossimo 1° aprile, dovrebbero concludersi nell’arco di 12 mesi.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato il sindaco Mauro Usai e l’assessore dei Lavori pubblici, Rigenerazione urbana, Grandi opere Alberto Cacciarru in rappresentanza dell’Amministrazione comunale ed i vertici di Edison Next, guidati dal Direttore Business to Government Raffaele Bonardi.

Il progetto, della durata di nove anni, si inserisce nel quadro della Convenzione Consip Servizio Luce 4, e prevede l’efficientamento a LED di oltre 3.200 corpi illuminanti a LED, su un totale di circa 5.700 punti luce gestiti. La superficie territoriale che sarà servita da Edison Next è di 208 km2, dal centro alla periferia, e i cittadini che ne beneficeranno saranno circa 25.000.

Sono considerevoli i benefici attesi a livello ambientale e di risparmio energetico: gli interventi garantiranno un risparmio di 1.050.000 kWh all’anno, una riduzione delle emissioni in atmosfera di 425 tonnellate di CO2 all’anno, e fino a 110 lm/W di incremento dell’efficienza luminosa.

«La riqualificazione energetica e tecnologica degli impianti di illuminazione pubblica segna una svolta epocale per la nostra città. Efficientiamo in modo radicale un impianto vetusto che crea notevoli e frequenti disservizi – ha detto nel suo intervento di apertura della conferenza stampa Mauro Usai, sindaco di Iglesias. Con questo intervento, gli spazi pubblici e le strade saranno più illuminate e sicure, miglioreremo in concreto la qualità della vita dei nostri cittadini, riducendo, allo stesso tempo, il fabbisogno energetico e l’impatto ambientale del servizio.»

E’ poi intervenuto l’assessore dei Lavori pubblici, Rigenerazione urbana, Grandi opere, Alberto Cacciarru.

«Con la riqualificazione energetica e tecnologica degli impianti di illuminazione pubblica di Iglesias prosegue l’impegno di Edison Next nell’accompagnare le amministrazioni comunali in un percorso di decarbonizzazione e sostenibilità – ha detto Raffaele Bonardi, Direttore Business to Government di Edison Next. Il nostro progetto si basa su un’attenta analisi delle specificità e delle esigenze di un territorio, l’iglesiente, straordinariamente dotato dal punto di vista naturalistico, ma caratterizzato da livelli di complessità notevoli: è a partire da tali specificità ed esigenze che, attraverso i nostri interventi, ci proponiamo di portare un miglioramento concreto alla qualità della vita della comunità di Iglesias, aumentando la fruibilità e la sicurezza degli spazi della città, anche nelle ore notturne, valorizzandone le connotazioni urbanistiche e paesaggistiche, riducendo significativamente il fabbisogno energetico e l’impatto ambientale legati all’erogazione del servizio di pubblica illuminazione.»

Il progetto prevede anche l’installazione di sistemi di telecontrollo e telegestione “a isola” su 75 quadri elettrici cittadini: tali sistemi, rilevando i dati di performance dell’infrastruttura, permettono al gestore e al Comune di verificare da remoto e in tempo reale di regolare il funzionamento degli impianti.

Per quanto riguarda le opere strutturali, verrà realizzata la messa in sicurezza elettrica e statica dell’intera infrastruttura impiantistica, saranno sostituiti oltre 260 pali/sbracci in stato di vetustà, ammalorati o corrosi, sostituiti o messi a norma 74 quadri elettrici e riqualificati circa 500 metri di linee elettriche. Saranno inoltre eseguiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti. Il perimetro di gestione includerà circa 5.700 punti luce, costituenti la totalità del perimetro impiantistico cittadino.

Il servizio offerto da Edison Next prevede, inoltre, la fornitura di energia 100% green, la condivisione con l’amministrazione comunale del 50% dei titoli di efficienza energetica e un servizio di energy management, con il monitoraggio dei consumi tramite pagina web dedicata.

In un’ottica di servizio e vicinanza alla comunità, in collaborazione con l’amministrazione, è stato predisposto un servizio di contact center per la segnalazione di guasti o malfunzionamenti degli impianti di pubblica illuminazione che sarà attivo a partire dal 1° aprile, data di avvio del servizio, 365 giorni l’anno 24h/24 e contattabile dai cittadini attraverso un numero verde (800 628172) e un indirizzo mail (reperibilita.luce4sardegna@edison.it).

         

Allegata l’intervista con Antonio Spartaco Romano, Direttore area centro Business to Government Edison Next.

Giovedì 22 febbraio, alle ore 11.30, al secondo piano del Centro direzionale di via Isonzo, a Iglesias, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto di riqualificazione energetica dell’illuminazione pubblica della città che sarà realizzato da EDISON NEXT.

Parteciperanno alla conferenza stampa il sindaco Mauro Usai, il direttore Business to Government di Edison Next Raffaele Bonardi e l’assessore dei Lavori pubblici, Alberto Caccciarru.

Il 19 gennaio la ASL Sulcis divulga una notizia apparentemente rivoluzionaria, il Direttore Generale definisce “estremamente importante dotare il territorio di servizi integrati che consentano di avere le migliori cure attraverso percorsi terapeutici condivisi”.
Inaugurazione con foto che passerà alla storia sul sito ASL Carbonia, entusiasmo alle stelle della dottoressa Giuliana Campus, del consigliere regionale, dell’oncologo ma anche del sindaco di Iglesias che apprezza l’iniziativa e prevede mobilità oncologica positiva da altri territori, se fosse un ciclista non scamperebbe all’antidoping.
Ma di cosa stiamo parlando? «Abbiamosentenzia il D.G. potenziato il servizio oncologico, niente tagli al Sirai». Espressioni salomoniche per dispensare un po’ di valium a possibili campanilismi. In realtà, per il momento l’iniziativa si limita ad una accoglienza ambulatoriale settimanale (una mattina) per i pazienti oncologici del distretto di Iglesias, non si può certo condividere l’euforia sanitaria per una città abituata alle inaugurazioni, ai fuochi d’artificio a salve senza continuità.
La regione sarda con delibera di giunta N. 41/36 del 1.12.2023 Istituisce il Codice DO7: «Sospetto diagnostico di patologia neoplastica».

Recente ma opportuna esenzione, prevede un finanziamento per la ASL di Carbonia dedicato, di quasi 64.000 euro per il 2023 e tre volte tanto negli anni successivi. Apparentemente qualcosa si muove ma quali sono le priorità per i pazienti tumorali e le rispettive famiglie? Come possiamo raccontare il tempo dell’angoscia, dell’incertezza che cresce di giorno in giorno dal primo sospetto di tumore al momento della proposta terapeutica?

Il cancro è malattia globale, malattia della famiglia

La Malattia Tumorale è sofferenza globale, decolla con un manipolo di cellule atipiche per dilagare e acchiappare l’umanità complessiva del paziente, la famiglia, la cornice sociale del paziente. Che fare? Ma, soprattutto, come fare in fretta perché quel sospetto interrompe, annichilisce sogni, progetti, speranze, non di attesa sopportabile si tratta.

Come procede oggi il percorso diagnostico oncologico dopo il sospetto? La risposta del Servizio sanitario pubblico è lenta, troppo lenta, inadeguata ad accogliere la domanda pressante di un futuro senza certezze. Nella mia esperienza quotidiana non ricordo prime diagnosi arrivate dall’Oncologia del Sulcis, dai reparti ospedalieri certamente, spesso in occasione di ricoveri e accertamenti ma in genere la diagnosi origina nel territorio per valutazioni proposte dal medico di famiglia o pediatra, confermati da specialisti privati, come mai? Il Paziente non trovando pronta accoglienza nella ASL perché inaccettabili i tempi della sanità pubblica, sperimenta la prima ma non sarà l’ultima delusione, deve confrontarsi con la non rinviabile necessità di investire da un momento all’altro i suoi risparmi quando ci sono e comunque decolla il calvario non solo economico ma emotivo, esistenziale e comincia il nomadismo per la salvezza.
Gli uomini sono uguali difronte alla legge? spesso, non altrettanto davanti al cancro certamente “democratico” ma la diagnosi precoce e quindi l’esordio terapeutico vede privilegiato chi ha buone disponibilità economiche.
Registro tra i miei pazienti, oggi più del passato, una grossa percentuale di viaggi per diagnostica oncologica extraregionale (Lombardia, Veneto, Lazio) e regionale extra ASL, come del resto una significativa percentuale di malati tumorali (70%) che ricevono chemioterapie e follow-up si proiettano verso lidi distanti dal Sulcis. Esiste quindi una significativa mobilità passiva (transumanza di euro) oncologica per la nostra ASL a cui si sommano le spese individuali ingiuste, disumane e i disagi di centinaia di famiglie che incrociano solitudine e l’abbandono dalle istituzioni sanitarie.

Su bixinau

Ho assistito con autentica emozione a collette di quartieri e gruppi di Amici (Su Bixinau, oggi, che tristezza, meno vissuto e partecipato di un tempo) che pur di sostenere un malato oncologico si sono organizzati per garantire il viaggio della speranza, sostituendosi al sistema sanitario sempre più ostaggio dei famelici partiti politici per i quali la solidarietà è solo elettorale. Da tanto frequento le trincee della sofferenza e della malattia e quando partecipo a trasformazioni della “normalità”, sempre più orientata all’egoismo e al disinteresse sociale, in solidarietà mi chiedo dopo qualche brivido e non poca rabbia cosa si dovrebbe fare? La triste realtà richiede responsabilità e buon senso da parte di tutti.
Ho sperimentato l’ingiustizia che subiscono tutti i pazienti fragili normalmente invocati nelle campagne elettorali ma subito dopo “scordati e scaricati” per iniziative più clientelari e vantaggiose. Da anni i pazienti del Sulcis, oncologici e non, come della Sardegna, devono affrontare, benché esenti,spese dovute al dilettantismo della regione incapace di garantire i diritti contemplati nei LEA. Questi pazienti sono la “mission” del medico e del sindaco del paese, questi garantiscono il mio onorario mensile, quello dei sindaci e i suoi dottoressa Giuliana Campus (indicata secondo lo Spoil system) eppure io mi indigno e vergogno come tanti miei colleghi ma Lei e i sindaci?
Chiesi nel 2021, considerandoli sensibili alle vicende dei loro cittadini, al presidente dell’ANCI Emiliano Deiana e del CAL Andrea Soddu un impegno per rivendicare dalla regione il rimborso ai pazienti riconosciuti titolari di esenzioni le spese per terapie e accertamenti urgenti sostenuti personalmente ma ingiustamente. Nessuna risposta, il sindaco Mauro Usai si impegnò pubblicamente nel marzo 2022 davanti a buona parte del consiglio comunale, numerose associazioni e sindacati a sostenere l’iniziativa…non pervenuta. Per segnalare la mia personale delusione e sfiducia in quanti in quella foto inaugurativa le hanno garantito, silenzio ipocrita e simpatia le racconto un episodio eloquente di come Lei, il suo staff e la Giunta regionale siete distanti dalla realtà, contraddittori e inaffidabili.
Martedì 23 gennaio, alle ore 16,30, in ambulatorio incontro (chiamiamolo) Giovannino, mi consegna gli esami e accertamenti che aspettavamo, preparo la richiesta di visita oncologica con ben evidenziata l’esenzione D07, il paziente raggiunge il CUP dell’Ospedale Santa Barbara e dopo 35 minuti rientra in ambulatorio per aggiornarmi:
«Dottore al CUP mi hanno detto che l’esenzione D07 non esiste e che se volevo la visita potevo farla tra qualche mese ma non al CTO, al Policlinico di Monserrato, non intendo aspettare, mi suggerisca il nome di uno specialista privato.»

«Non sappia la tua sinistra quello che fa la destra.»

Epidemiologia oncologica Sulcis 

Il distretto di Iglesias censiva secondo i dati presentati nel corso della Giornata del malato tumorale del 2011 (sarà mia premura farle arrivare le slide dell’iniziativa ) oltre 1.700 pazienti
Tumorali 4.000 nell’intero Sulcis, oggi per l’impennata dovuta all’invecchiamento arriviamo a 1.800 e 4.200, tra i miei pazienti il cancro è da alcuni anni la prima causa di morte, recentemente le diagnosi arrivano spesso dopo gravi ritardi o dopo importanti sforzi economici, francamente sentire Lei che dedicando una mattina alla settimana a questi malati fa invertire la rotta sgomenta, farebbe risparmiare la benzina a qualche famiglia per i 25 chilometri che separano Carbonia e ben figurare qualche politico di Iglesias, e poi?
Moltiplicare gli ambulatori senza rimodulare il metodo, garantire l’immediata diagnostica non produce vantaggi concreti ai pazienti. L’Oncologia negli Stati Uniti e Inghilterra da decenni propone un approccio differente, condivisibile e vantaggioso per i pazienti ma in Italia non è mai stato semplice accettare, handicap della nostra medicina, una variazione di rotta su convinzioni cristallizzate ma potenzialmente migliorabili.

Iglesias città dell’auto aiuto

Nel 2002 nasceva in città il primo gruppo di Auto Aiuto tra malati tumorali in Sardegna, ispirandosi al primo nato a Burlington nel 1974 e al Metodo Simonton. Si riconosce al paziente una innata energia, una potenzialità da mettere in gioco nei momenti di maggiore sconforto, tanta vitalità si può valorizzare sia nella fase diagnostico-terapeutica ma anche dopo e con l’Auto Aiuto trova la straordinaria opportunità di dare significato all’esperienza neoplastica.
Può la Medicina moderna quando tratta malattie globali come i tumori, l’alcolismo e il disagio mentale o le malattie demielinizzanti fare a meno della collaborazione preziosa e insostituibile dei Pazienti e delle loro famiglie impegnate nell’Auto Aiuto?

Sarebbe veramente utile la destinazione dei locali della ASL, nelle cittadine più popolate, dedicati ai pazienti per favorire l’incontro tra chi ha superato le difficoltà e coloro che le stanno affrontando, nascerebbe una alleanza terapeutica tra chi offre e chi riceve, i risultati sarebbero di grande aiuto ai medici di riferimento.

Dare senso alla vita

Il malato merita di essere valorizzato innanzitutto come Uomo, essenziale curare l’organo malato ma doveroso rinvigorire tutte le dimensioni sane che normalmente la Medicina sottovaluta, il primo oppositore alla neoplasia è la parte sana del paziente, da attivare senza rinvii. Chirurgia, Radioterapia, Chemioterapia da far decollare tempestivamente quando indicata ma immediato sostegno psicologico e Auto Aiuto in una visione olistica armonica. Simonton (Oncologo e Radioterapista) dimostrò che un supporto psicologico settimanale raddoppia la sopravvivenza del malato oncologico rispetto ai controlli. Iglesias dal settembre 2009 è Città dell’Auto Aiuto con delibera del Consiglio comunale, meriterebbe una rilettura, tra un evento e l’altro.

Un Servizio Oncologico Provinciale diventa riferimento solo se garantisce:
ACCOGLIENZA e ASCOLTO: Rapido nella diagnostica
CONDIVISIONE e SOLIDARIETA’: Empatia con la sofferenza
TERAPIA: quanto si possa realizzare in quel Territorio compresa di psicoterapia
SPERANZA nel FUTURO: certamente non facile da iniettare ma testimoniabile con L’Auto Aiuto
STRETTI e COSTANTI CONTATTI con il TERRITORIO
Un Servizio Oncologico Utile alla Comunità non si valorizza con numerose succursali ma deve essere UNICO, ORGANIZZATO, ACCESSIBILE in tempi rapidi con proposte e trattamenti immediatamente realizzabili. Tutto il resto sono chiacchiere, marchette politiche, battaglie campanilistiche, dannose al presente e futuro dei malati.
Chi vive lontano dalla prima linea è come il naufrago, parla senza sestante, propone senza avere ascoltato, annusato, visto, palpato e condiviso la realtà.
Le avanzo una proposta: accertamenti diagnostici gratuiti, garantiti rapidamente per tutti i pazienti con sospetta patologia tumorale prescrivibili dal medico di famiglia, ospedaliero, specialista Ambulatoriale che si assumono la responsabilità del sospetto diagnostico.
Non si offenda ma qualche visita in più al CTO secondo Lei cambia veramente questa storia?
Se i protagonisti dell’inaugurazione al CTO avessero un parente stretto con una sospetta neoplasia porterebbero la richiesta al CUP?

Giorgio Madeddu
Medico di famiglia Iglesias