29 March, 2024
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Stamane, nella Caserma “Trieste”, sede della Scuola allievi carabinieri di Iglesias, alla presenza del comandante delle Scuole dell’Arma dei carabinieri, generale di Corpo d’Armata Adolfo Fischione, ha avuto luogo la cerimonia di intitolazione dell’Aula magna dell’Istituto in memoria del carabiniere scelto Vittorio Iacovacci, barbaramente ucciso in Goma (Repubblica Democratica del Congo) mentre tentava di difendere l’ambasciatore Luca Attanasio, anch’egli caduto insieme all’autista congolese, durante un agguato teso da uno dei gruppi criminali che gravitano nella regione del nord-est del paese africano.
Nel pieno rispetto delle norme sanitarie che impongono, in questo periodo, prudenti misure anti Covid, il solenne evento si è svolto rispettando i necessari distanziamenti, assolutamente in forma statica, alla presenza delle autorità regionali e provinciali dell’Isola e con gli Allievi in collegamento video dalle loro aule.
Sono intervenuti, oltre al comandante delle Scuole dell’Arma dei carabinieri, generale di Corpo d’Armata Adolfo Fischione, l’assessore dei LL. PP. della Regione Sardegna, on. Aldo Salaris in rappresentanza del Presidente, il prefetto di Cagliari S.E. Gianfranco Tomao, gli onorevoli Andrea Frailis e Massimo Deidda, il sindaco di Iglesias Mauro Usai, il questore di Cagliari dott. Paolo Rossi, il comandante della Legione Carabinieri Sardegna Generale di Brigata Francesco Gargaro, il Comandante provinciale dei carabinieri di Cagliari colonnello Cesario Totaro, oltre a varie autorità civili e militari nonché una rappresentanza del Quadro permanente, del Co.I.R. Scuole e del Co.Ba.R. della stessa Scuola allievi.
Particolarmente significativa è stata la presenza dei numerosi familiari del carabiniere Vittorio Iacovacci, ovvero la sorella Alessia ed il fratello Dario con i rispettivi congiunti e figlioletti, e la fidanzata Domenica Benedetto. Avrebbero voluto partecipare anche i genitori Angela e Marcello Iacovacci, rispettivamente madre e padre del militare, impossibilitati loro malgrado a presenziare.

Il comandante della Scuola allievi di Iglesias, colonnello Andrea Desideri, oltre a descrivere le brillanti qualità, che già si palesavano, del carabiniere Vittorio Iacovacci “Allievo”, per come i suoi istruttori lo ricordano con affetto e ammirazione, quando, pochi anni fa, aveva frequentato il corso ad Iglesias, ha sottolineato che: «L’intitolazione dell’Aula Magna, quale luogo di massimo ritrovo sia del personale del Quadro permanente sia degli allievi, vuole conseguire l’obbiettivo di non voler disperdere e vanificare, nel culto della memoria, le elevate virtù militari incarnate dal giovane Vittorio, che con abnegazione e coraggio ha servito il nostro Paese sino all’estremo sacrificio della propria vita».
Il comandante delle Scuole dell’Arma dei carabinieri, generale di Corpo d’Armata Adolfo Fischione, nel suo breve intervento, ha voluto sottolineare l’eroismo del carabiniere Vittorio Iacovacci nel fare il proprio dovere e ha ricordato che il giovane è l’esempio più alto «dell’intimo convincimento a cui deve ispirarsi ogni carabiniere perseguendo la cosciente consapevolezza di impegnarsi ogni giorno nel proprio agire quotidiano».
Particolarmente toccanti sono stati i momenti in cui la sorella Alessia ha scoperto la targa e il breve ricordo della fidanzata del giovane carabiniere, Domenica, che ha anche sottolineato, rivolgendosi ai carabinieri che sono presenti e che, in futuro, svolgeranno i corsi in questa Scuola «tutti possono seguire la strada dell’impegno tracciata da Vittorio credendo fermamente in quello che si fa e giurando col cuore fedeltà alla Patria».
La commemorazione è stata fortemente voluta dal comandante della Scuola quale sentito tributo sotteso a ricordare il militare scomparso anche per infondere e rafforzare nelle future generazioni dei giovani allievi, che si avvicenderanno presso questo Istituto di formazione, il giusto sentimento di appartenenza all’Arma dei carabinieri, attraverso la trasmissione tangibile delle tradizioni etiche e storiche e attraverso la valorizzazione dei concetti di “missione” e “impegno” cui gli stessi saranno chiamati ad ispirarsi per non disperdere il fulgido esempio di coraggio e di totale abnegazione del giovane e valoroso carabiniere Vittorio Iacovacci.

E’ finita in parità, 1 a 1, la partita tra Carbonia e Nola, disputata sullo splendido terreno di gioco del Comunale di Giba, valida per la settima giornata di andata del girone G del campionato di serie D. Un pareggio importante, considerato che il Nola era passato in vantaggio al 25’ del primo tempo con una conclusione dalla distanza di Mohamed Gassama e che il pareggio del Carbonia è arrivato a 14’ dal 90’ con un colpo di testa del bomber Roberto Cappai, all’esordio con la maglia biancoblù. Ma anche un pareggio che lascia amaro in bocca, perché un minuto prima del goal campano, era stato il Carbonia a sfiorare il goal con lo stesso Roberto Cappai, ancora con un colpo di testa, con il pallone finito sulla traversa (legno “pareggiato” da quello centrato da Pasqualino Esposito un minuto prima del pareggio del Carbonia) e nel finale ha spinto con grande determinazione alla ricerca del gol del sorpasso. La squadra di Marco Mariotti recrimina anche per due calci di rigore che dalle immagini e dagli scatti fotografici delle azioni “incriminate”, sembrano evidenti, per falli commessi su Roberto Cappai e Moussa Soumare.


Il Carbonia è tornato in campo a distanza di 28 giorni dall’ultima partita disputata, contro il Gladiator, al Comunale di Villamassargia. Marco Mariotti ha recuperato Roberto Cappai e lo ha schierato al centro dell’attacco, affiancato dal giovane Daniele Cannas. In campo dall’inizio per la prima volta anche Joseph Tetteh.
Il Nola si è presentato con il nuovo allenatore Rosario Campana ed una squadra largamente rinnovata al mercato di riparazione, con l’inserimento di ben 8 nuovi calciatori. Marco Mariotti alla vigilia sapeva bene che il Carbonia avrebbe trovato sulla sua strada un avversario ben diverso da quello visto nelle prime sei giornate.

Il Carbonia ha iniziato con grande determinazione e al 9’ ha sfiorato il goal del vantaggio con Marco Piredda, la cui conclusione dalla media distanza ha trovato pronto alla deviazione il portiere Ciro Bellarosa (classe 2002). Il Nola ha replicato al 18’ con Mohamed Gassama, pronto alla risposta Werther Carboni.
A metà tempo, prima la traversa colpita da Roberto Cappai con un colpo di testa, servito da Marco Piredda con un preciso calcio di punizione; poi il goal di Mohamed Gassama, con una conclusione velenosa dalla media distanza che ha beffato Werther Carboni.
Al 40’ il primo calcio di rigore chiesto dal Carbonia e non concesso, per una vistosa trattenuta della maglia ai danni di Roberto Cappai. Squadre al riposo con il Nola in vantaggio 1 a 0.
In avvio di ripresa, al 50’, Marco Mariotti ha cambiato tre pedine nello scacchiere biancoblù: Ador Gjuci per Daniele Cannas in attacco, Lorenzo Isaia per Joseph Tetteh (ammonito pochi minuti prima) a centrocampo; Valerio Bigotti per Werther Carboni tra i pali, cambio effettuato per l’equilibrio dei fuoriquota.
Il Carbonia è andato vicino al pareggio al 65’, trovando pronto il portiere del Nola, e al 68’ Marco Mariotti ha fatto il quarto cambio, Moussa Soumare per Cristiano Palombi.
Anche il tecnico campano ha effettuato i primi cambi, prima Gianmario Palumbo per Antonio Negro, poi Dario Caliendo per Giuseppe La Monica.
La partita si è accesa nel finale. Al 75’ il Nola è andato vicinissimo al raddoppio con Pasqualino Esposito, il cui colpo di testa ha spedito il pallone sulla traversa; sul capovolgimento di fronte il Carbonia ha trovato il goal del meritato pareggio con un colpo di testa di Roberto Cappai, su calcio d’angolo battuto dal solito Marco Piredda.
La partita si è accesa con il Carbonia determinato alla ricerca del goal della vittoria. All’86’ Marco Mariotti ha effettuato il quinto ed ultimo cambio a sua disposizione, inserendo Yuri Salvaterra per Fabio Mastino, e un minuto dopo Moussa Soumare, da qualche minuto attivissimo sulla fascia sinistra, si è incuneato in area, un difensore si è opposto con veemenza sbarrandogli la strada con la gamba destra, Moussa Soumare è finito a terra reclamando il calcio di rigore ma l’arbitro lo ha ammonito per simulazione. Il Carbonia ci ha provato ancora in pieno recupero con Marco Piredda ma il risultato non è più cambiato.

Carbonia: Carboni (dal 50′ Bigotti), Russu, Mastino (dall’87’ Salvaterra), Fredrich, Cestaro, Bagaglini, Tetteh (dal 50′ Isaia), Piredda, Cannas (dal 50′ Gjuci), Palombi (dal 68′ Soumare), Cappai. All. Marco Mariotti.

Nola: Bellarosa, Di Maio, Russo, Ruggiero, Baratto, Esposito, La Monica (dal 73′ Caliendo), Acampora, Negro (dal 58′ Palumbo), Gassama, Sannia. All. Rosario Campana.

Arbitro: Gerardo Simone Caruso di Viterbo. Assistenti di linea: Carlo Farina di Brescia e Lorenzo Riganò di Chiari.

Reti: al 25′ Gassama (Nola), al 76′ Cappai (Carbonia).

Note: la partita è stata disputa a porte chiuse, prima del fischio di inizio, è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Paolo Rossi.

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Ancora comicità al femminile, domani (giovedì 8 agosto) a Sarroch, con il terzo appuntamento di Cabaret al Parco 2.0, il “comedy festival” organizzato dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz con il contributo del Comune del paese sul golfo di Cagliari. Dopo le LucidoSottile, protagoniste sette sere fa con lo spettacolo “Dissacrantemente Lucide… Lucidissime”, è la volta di Debora Villa con il suo recital “Venti di risate”, in scena nella corte di Villa Siotto (e non più all’Anfiteatro del Parco Pubblico dove era previsto) con inizio alle 21.30.
Artista eclettica, tra televisione, radio, cinema e teatro, l’attrice milanese (di Pioltello, per l’esattezza) è riuscita e riesce sempre ad alternare ruoli comici o di conduttrice brillante, a ruoli drammatici in fiction tv. “Le Iene”, “Colorado”, “Glob”, “I Cesaroni”, “Alex & Co” e, naturalmente “Zelig”, alcuni dei programmi cui ha partecipato e che hanno contribuito alla sua notorietà. Paolo Rossi, Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Biagio Izzo, Aldo Giovanni e Giacomo, Ricky Tognazzi, Stefania Sandrelli, Elena Sofia Ricci, Claudio Amendola, Enrico Bertolino, sono invece alcuni dei grandi artisti con cui ha lavorato.
 

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Ci sarà da ridere, questa estate, a Sarroch: in cinque serate, tra il 14 luglio ed il 23 agosto, ritorna a distanza di dodici anni Cabaret al Parco, la rassegna dedicata alla comicità che ha tenuto banco dal 2002 al 2007; un appuntamento divenuto subito di successo, e che nell’arco di sei edizioni ha portato nella cittadina costiera sul golfo di Cagliari nomi del calibro di Paolo Rossi, Antonio Albanese, Maurizio Crozza, Ficarra e Picone, Giobbe Covatta, Enrico Bertolino, Dario Vergassola, tra gli altri, non senza dare il giusto spazio ai talenti sardi, come i Lapola, Pino e gli anticorpi, BAZ.

Organizzata dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz grazie al contributo del comune di Sarroch, è proprio con un artista isolano che Cabaret al Parco – ora con l’aggiunta del suffisso 2.0 nel titolo – riapre i battenti domenica prossima (14 luglio): all’Anfiteatro del Parco Pubblico, sede di tutte le serate (e tutte con inizio alle 21.30), riflettori puntati su Jacopo Cullin e il suo nuovo spettacolo, “È inutile a dire!”, che ha debuttato a fine aprile con tre sold out al Teatro Massimo della sua città, Cagliari. Affiancato da Gabriele Cossu e, per la parte musicale, da un decano dello spettacolo in Sardegna come Giampaolo Loddo, chitarrista, cantante, attore e autore dall’esperienza ultrasessantennale, Jacopo Cullin (di recente apprezzato anche sul grande schermo nei film “La stoffa dei sogni”, di Gianfranco Cabiddu, e come protagonista in “L’uomo che comprò la luna” di Paolo Zucca) si muove sapientemente tra ironia, comicità e riflessione su alcuni temi propri del nostro tempo: la società liquida, la fragilità delle relazioni e la costante crisi esistenziale che pervade l’essere umano.

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Teatro Centrale sold out, ieri sera a Carbonia, per lo spettacolo di Paolo Rossi “Il Re anarchico e i fuorilegge di Versailles”, con Paolo Rossi, Renato Avallone, Marianna Folli, Marco Ripoldi, Chiara Tomei, Francesca Astrei, Caterina Gabanella, musiche eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila ed Alex Orciari, regia di Paolo Rossi, produzione TIEFFETEATRO Milano.

Paolo Rossi, oggi considerato il più imprevedibile ed incisivo degli attori comici italiani, in questo spettacolo è presente non solo nella veste di autore, ma anche di regista ed interprete, nella quarta ed ultima tappa di un lungo viaggio attorno al pianeta Moliere. Paolo Rossi dirige una straordinaria compagnia di attori e musicisti e, grazie ad un’improvvisazione rigorosa, rende lo spettacolo nuovo ogni sera. Il pubblico del Teatro Centrale se n’è reso conto, con le continue improvvisazioni, le battute esilaranti che hanno strappato tante risate e buonumore.

“Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles” è il racconto di un sogno, un varietà onirico fatto di numeri e diversi livelli di espressioni artistiche, dalla prosa alla musica. Ancora una volta si incrociano le visioni del tempo presente con la storia del conflitto tra il potere ed i fuorilegge, intesi come coloro che vivono ai margini della strada e non hanno voce, in bilico tra la scena e la vita, tra il teatro e il potere. Uno spettacolo di teatro, sogno, speranza, parola, musica e… risate.

Paolo Rossi si è proposto anche nella veste di cantante, concludendo le due ore di spettacolo, con la sua interpretazione assolutamente originale nei testi, di “Quelli che…” dell’indimenticabile Enzo Jannacci, nella quale ha inserito uno spazio calcistico, con un ricordo del grande George Best che, in occasione di un match tra la sua Irlanda e l’Olanda del mitico capitano Johan Cruyff, il grande campione, il pluridecorato, la leggenda, lo irrise con una delle sue grandi giocate e, guardandolo negli occhi, gli disse: «tu sarai anche il più forte ma…solo perché io non ho tempo»… Ed ha chiuso il suo sogno con una battuta, inevitabilmente a sfondo politico, riportata ai giorni nostri, con le “ultime parole famose”: «Signori, signori, ognuno ha il Governo che si merita»…

L’evento è stato organizzato dal Cedac, con il patrocinio del comune di Carbonia e si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti per l’80° compleanno della città.

Giampaolo Cirronis

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Tutto esaurito, sabato sera, al Teatro Centrale di Carbonia, per lo spettacolo di Paolo Rossi “Il Re Anarchico e i fuorilegge di Versailles”.

Il sipario si alzerà alle ore 20.45, allorché Paolo Rossi dirigerà sul palco una compagnia di artisti del calibro di Renato Avallone, Mariana Folli, Marco Ripoldi, Chiara Tomei, Francesca Astrei e Caterina Gabanella.

L’evento è stato organizzato dal Cedac, con il patrocinio del comune di Carbonia e si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti per l’80° compleanno della città.

«La presenza a Carbonia di un attore di fama nazionale come Paolo Rossi ci inorgoglisce. Si tratta di un artista poliedrico, distintosi per l’elevato livello delle sue performance, capaci di spaziare dallo stile drammatico a quello comico, il suo vero pezzo forte», ha commentato il sindaco Paola Massidda.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Menotti, racconta la visione teatrale di un autore-attore sempre in bilico tra il dentro ed il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona.

“Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles” è il racconto di un sogno avente come sfondo Versailles, luogo in cui va in scena il conflitto tra il potere ed i “fuorilegge”, tra il teatro e la vita.

Lo spettacolo sarà anche all’insegna delle musiche eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila ed Alex Orciari.

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C’è grande attesa per lo spettacolo in programma sabato sera sul palco del Teatro Centrale di Carbonia (inizio ore 20.45), con protagonista Paolo Rossi, uno dei migliori attori teatrali italiani, che interpreterà “Il Re Anarchico e i fuorilegge di Versailles”, ispirato al lavoro del celebre Molière.

Rossi dirigerà una compagnia di artisti del calibro di Renato Avallone, Mariana Folli, Marco Ripoldi, Chiara Tomei, Francesca Astrei e Caterina Gabanella.

L’evento è stato organizzato dal Cedac con il patrocinio del comune di Carbonia e si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti per l’80° compleanno della città.

«La presenza a Carbonia di un attore di fama nazionale come Paolo Rossi ci inorgoglisce. Si tratta di un artista poliedrico, distintosi per l’elevato livello delle sue performance, capaci di spaziare dallo stile drammatico a quello comico, il suo vero pezzo forte», ha commentato il sindaco Paola Massidda.

Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Menotti, racconta la visione teatrale di un autore-attore sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona.

“Il re anarchico e i fuorilegge di Versailles” è il racconto di un sogno avente come sfondo Versailles, luogo in cui va in scena il conflitto tra il potere ed i “fuorilegge”, tra il teatro e la vita.

Lo spettacolo sarà anche all’insegna delle musiche eseguite dal vivo da Emanuele Dell’Aquila ed Alex Orciari.

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Cresce l’attesa, a Carbonia, per lo spettacolo di Paolo Rossi “Il re anarchico e fuorilegge di Versailles”, regia di Paolo Rossi, con Paolo Rossi, Renato Avallone, Marianna Folli, Marco Ripoldi e Chiara Tonei, e con Francesca Astrei e Caterina Gabanella, in programma al Teatro Centrale, sabato 1 dicembre, alle 20.45.

Ancora una tappa dell’ormai lungo percorso di Paolo Rossi attorno al “pianeta” Moliere. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Menotti, già dal titolo tra Luigi Pirandello e Lina Wertmuller, racconta la straordinaria visione teatrale di un autore attore sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona. Paolo Rossi, qui ancora assieme alla storica e straordinaria compagna di sempre Lucia Vasini, dirige una compagnia di attori e musicisti. Lo sfondo è ancora Versailles, le parole e gli intrecci “molierani” ancora si incrociano con le visioni del tempo presente, la storia è sempre la stessa, ovvero quella del conflitto tra il potere e i “fuorilegge”, tra il teatro e la vita.

«… Lui aveva la fortuna di recitare a Versailles, ma solo lì, che significa che fra i suoi spettatori c’erano anche i bersagli della sua satira». Così improvvisava sul conflitto tra teatro e potere. «Io cercavo un manifesto di lavoro – aggiunge Rossi – e Molière me lo ha dato: mette in scena se stesso, il personaggio e la maschera. L’improvvisazione è una disciplina militare. Lui voleva fare l’attore drammatico e invece gli veniva meglio fare il comico, e con tutto il dovutissimo rispetto, l’associazione c’è» (da un’intervista di Paolo Rossi su Moliere).

I biglietti verranno venduti in prevendita venerdì 16, lunedì 19 e mercoledì 21 novembre, presso il Teatro Centrale, dalle 16.00 alle 18.00. Prenotazioni da venerdì 16 novembre, alle 18.15, 328 1719747.

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In attesa della stagione di prosa 2019, la Cedac sabato 1° dicembre, alle 20.45, proporrà al Teatro Centrale di Carbonia “I fuorilegge di Versailles”, scritto e diretto da Paolo Rossi.

Ancora una tappa dell’ormai lungo percorso di Paolo Rossi attorno al “pianeta” Moliere. Lo spettacolo prodotto dal Teatro Menotti, già dal titolo tra Luigi Pirandello e Lina Wertmuller, racconta la straordinaria visione teatrale di un autore attore sempre in bilico tra il dentro e il fuori scena, tra il personaggio, l’attore e la persona. Paolo Rossi, qui ancora assieme alla storica e straordinaria compagna di sempre Lucia Vasini, dirige una compagnia di attori e musicisti. Lo sfondo è ancora Versailles, le parole e gli intrecci “molierani” ancora si incrociano con le visioni del tempo presente, la storia è sempre la stessa, ovvero quella del conflitto tra il potere e i “fuorilegge”, tra il teatro e la vita.

«…Lui aveva la fortuna di recitare a Versailles, ma solo lì, che significa che fra i suoi spettatori c’erano anche i bersagli della sua satira». Così improvvisava sul conflitto tra teatro e potere. «Io cercavo un manifesto di lavoro – continua Rossi – e Molière me lo ha dato: mette in scena se stesso, il personaggio e la maschera. L’improvvisazione è una disciplina militare. Lui voleva fare l’attore drammatico e invece gli veniva meglio fare il comico, e con tutto il dovutissimo rispetto, l’associazione c’è» (da un’intervista di Paolo Rossi su Moliere).

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Una commedia “francese” per Gianluca Ramazzotti e Antonio Cornacchione, protagonisti oggi, alle 21.00, al Teatro Comunale di Sassari e poi in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione 2016-17 de La Grande Prosa nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con l’irresistibile “Ieri è un altro giorno!” di Sylvain Meyniac e Jean François Cros.

La scoppiettante e coinvolgente pièce, che affronta con le armi dell’ironia il tema drammatico della corruzione dilagante e della scomparsa dei valori etici e morali nella società contemporanea, sarà in cartellone giovedì 16 febbraio, alle 21.00, al Teatro Comunale Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura; venerdì 17 febbraio, alle 21.00, al CineTeatro Montiggia di Palau; sabato 18 febbraio, alle 21.00, al Teatro Tonio Dei di Lanusei; e, infine, domenica 19 febbraio, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia.

Il protagonista – un irreprensibile e quasi fin troppo rigoroso avvocato – si accinge ad affrontare la “causa” più importante della sua vita, cedendo alla tentazione di far carriera più rapidamente grazie ad un escamotage in netto contrasto con i suoi principi, ed assecondando così il titolare dello studio e il genero di questi in un “affare” non esattamente “cristallino” – ma tutto l’universo sembra ribellarsi contro questa sua decisione. La normale routine viene turbata se non stravolta da mille piccoli imprevisti, come da strane e ripetute telefonate e dall’apparizione inattesa di uno stravagante personaggio, del quale il professionista non riesce a liberarsi, trovandosi così costretto a trascorrere un’intera giornata in compagnia di un individuo del tutto fuori dagli schemi.

Nel cast – accanto alla brillante “coppia” comica formata da Gianluca Ramazzotti e Antonio Cornacchione – spiccano i nomi di Milena Miconi e Biancamaria Lelli – con la partecipazione di Antonio Conte e con Alessandro Sampaoli nel ruolo di Federico Faletti: la versione italiana di “Ieri è un altro giorno!” – che sbarca nell’Isola nella mise en scène di Ginevra Media Production in collaborazione con il Théâtre des Bouffes-Parisiens per la regia di Eric Civanyan, è firmata da Luca Barcellona e David Conati. Le scenografie sono di Eduard Laug, i costumi di Adele Bargilli, le musiche originali di Sylvain Meyniac e il disegno luci di Stefano Lattavo.

La vicenda surreale di un uomo “all’antica” alle prese con il dilemma fondamentale se restare fedele a se stesso o trasgredire la legge e soprattutto il proprio codice di comportamento, sedotto dal miraggio di un’opportunità irrinunciabile – la realizzazione del suo sogno di lavorare in uno studio di Londra – offre lo spunto per una riflessione sui profondi mutamenti culturali e sociali e l’imbarbarimento della civiltà occidentale. Il mito del successo – da raggiungere ad ogni costo – si scontra con la tradizionale etica, rafforzata in questo caso dalla conoscenza delle giurisprudenza e dei confini della legalità: tradire i propri ideali diventa per il protagonista molto più difficile di quanto si aspettasse per l’intervento di fattori esterni imprevedibili, in un susseguirsi di colpi di scena con un comico crescendo culminante nel finale “a sorpresa”.

La “disinvolta” morale del tempi moderni mal si adatta alla forma mentis dell’avvocato e la sua scelta drastica di superare la linea invisibile che separa ciò che è deontologicamente corretto da ciò che non lo è, stravolgendo la condotta di tutta una vita, trova degli ostacoli, apparentemente frutto del caso, che rendono davvero ardua la discesa dell’uomo di legge nel baratro dell’irregolarità – o se si vuole la sua tanto agognata ascesa professionale. L’integerrimo Pietro Paolucci si trova immerso in un’atmosfera quasi onirica, in un continuo e incomprensibile reiterarsi di fatti e circostanze, quasi che quello che gli accade seguisse la grammatica dei sogni – fuori dai canoni e dai ritmi incalzanti della realtà. Tutti, improvvisamente, sembrano avercela con lui e la presenza fastidiosa, se non irritante e certo imbarazzante dello sconosciuto -che non riesce ad allontanare – rende tutto più complicato…

Una pungente satira dei costumi – fin troppo “liberi” – e delle trasgressioni che trovano la loro paradossale giustificazione nel mozartiano “così fan tutti” affiora tra situazioni umoristiche, battute e gags nella commedia d’oltralpe perfettamente attuale, adattata al gusto e soprattutto al contesto italico per rendere più stringenti e mirati i riferimenti – più acuta ed efficace l’ironia. Dopo il successo nella capitale francese “Ieri è un altro giorno!” arriva in Italia con la sua comicità irriverente e dissacrante – fino al sarcasmo – per un sapido affresco di varia umanità.

Sotto i riflettori artisti come Gianluca Ramazzotti – con all’attivo una lunga e intensa carriera fra teatro e televisione, diretto da registi quali Alvaro Piccardi, Giancarlo Sepe, Claudio Insegno, Riccardo Reim e Pier Francesco Pingitore, e reduce dai recenti successi di “Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa” e “Taxi a due piazze”, e l’attore e comico Antonio Cornacchione – volto noto del piccolo schermo, da “Su la testa” al “Maurizio Costanzo Show” all’inizio degli Anni Novanta, alle apparizioni in “Zelig Off”, “Crozza Italia” e “Che tempo che fa”, e ancora Casa Vianello e lo “Zelig Circus”, ma pure al “Festival di Sanremo” e a “Raiperunanotte“, che si alternano alla ribalta dello “Zelig” di Milano, e alle tournées nei teatri – da una piccola parte in “Tel chi el telùn” di Aldo, Giovanni e Giacomo al suo “Povero Silvio” che prende spunto dal fortunato tormentone, al “Circo” di Paolo Rossi, alla commedia “L’ho fatto per il mio paese” che l’ha visto protagonista anche sui palchi dell’Isola   accanto a Lucia Vasini.