28 March, 2024
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Venerdì 22 gennaio 2021, nella sede della provincia di Sassari, la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara ha presentato alla provincia di Sassari, ai comuni di Alghero, Olmedo, Porto Torres, Putifigari e Sassari, all’arcidiocesi di Sassari e alla diocesi di Alghero-Bosa, la proposta progettuale per la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara del Nord-Ovest nel Territorio della Nurra.

La proposta prevede la costruzione di un itinerario storico, culturale, ambientale e religioso lungo i Cammini storici della Nurra da percorrere a passo lento in 11 tappe per una lunghezza complessiva di circa 200 km con lo scopo di creare un prodotto turistico nuovo fondato sulla valorizzazione integrata delle risorse territoriali e finalizzato ad estendere le stagioni dei flussi turistici e a sostenere la transizione ecosostenibile dello sviluppo della Sardegna.

Si tratta di una proposta facente parte di un progetto più complessivo esteso a tutte le aree minerarie dismesse della Sardegna con lo scopo di creare un brand identitario del turismo lento minerario della Sardegna che, oltre al Cammino Minerario di Santa Barbara già operativo nel Sulcis Iglesiente Arburese Guspinese, prevede la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara del Centro-Sud nell’Ogliastra Barbagia di Seulo Sarcidano e del Cammino Minerario di Santa Barbara del Sud-Est nel Sarrabus Gerrei.

Dopo la presentazione sono intervenuti l’amministratore straordinario della provincia di Sassari Pietrino Fois, che ha convocato e coordinato l’incontro, il sindaco di Sassari Nanni Campus, il sindaco di Alghero Mario Conoci, il sindaco di Olmedo Mario Antonio Fadda, il sindaco di Putifigari Giacomo Contini, il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas ed il rappresentante dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gian Franco Saba, dichiarandosi unanimemente favorevoli alla sottoscrizione del protocollo d’intesa che darà avvio alla realizzazione del progetto.

Mentre il vescovo di Alghero-Bosa monsignor Mauro Maria Morfino ha fatto pervenire la sua adesione al progetto, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais è intervenuto in remoto dichiarando il pieno sostegno del progetto che aveva avuto modo di conoscere in precedenza.

 

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Dopo gli interventi di igienizzazione di strade e piazze, avviati, nelle scorse settimane, da domani prenderanno il via gli interventi di sanificazione delle case comunali e degli altri locali adibiti ad uffici. Parte così la seconda fase dell’attività di prevenzione e contrasto all’epidemia da Coronavirus messa in campo dalla provincia di Sassari.
In collaborazione con la Multiss, si procederà a sottoporre ad intervento di sanificazione gli spazi destinati ai servizi essenziali e a maggiore frequentazione da parte del pubblico.
«Questi sono giorni frenetici e di estrema difficoltà per le amministrazioni comunali ha detto l’amministratore straordinario della provincia di Sassari, Pietrino Foissoprattutto per le realtà più piccole, impegnate a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, con poche risorse e con poco personale a disposizione anche a seguito delle restrizioni e delle forti misure per arginare l’epidemia e la diffusione del contagio. Come Provincia siamo vicini ai nostri sindaci per poter vincere questa battaglia.»

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La “Bosa – Pozzomaggiore – S.S. 131” è una strada attesa e rivendicata dalle comunità del Mejlogu e da quella di Bosa da oltre 20 anni. Oggi i sindaci di questi territori trovano nella provincia di Sassari un prezioso alleato che ne riconosce il valore strategico e si impegna perché quest’opera possa finalmente diventare realtà.

L’amministratore straordinario Pietrino Fois, ha deciso di fare proprie le speranze di quei territori e accogliendo le richieste dei sindaci del Mejlogu e del Bosano, ha sollecitato gli uffici della provincia per definire speditamente la predisposizione dello studio di fattibilità, al fine di poter ridisegnare la viabilità di collegamento tra Bosa/S.S.131 e il Mejlogu, e dare avvio così al percorso che porterà alla concreta realizzazione di questa strada.

Un intervento che in uno stesso progetto, racchiude una doppia valenza strategica della viabilità provinciale: il  raccordo di Bosa alla S.S. 131 che attraverso un collegamento veloce con Pozzomaggiore, svincolo di immissione sulla 131, consentirebbe di collegare la costa occidentale con Sassari e Porto Torres, e contestualmente verrebbe garantito il collegamento dei comuni dei Mejlogu e di tutto il Nord Est della provincia di Sassari  alla costa occidentale dell’isola.

L’importanza di questo progetto è testimoniata dalla presenza di tutti i sindaci dei comuni interessati e dei consiglieri regionali dei Riformatori Sardi Aldo Salaris e Alfonso Marras, espressione di quei territori, intervenuti per sostenere la scelta dell’amministratore straordinario della provincia di Sassari sull’ urgenza di questo nuovo tracciato.

Lo studio di fattibilità, in questa fase, ha individuato tre scenari su cui intervenire. Un intervento complesso, un progetto impegnativo, con una dimensione sovra provinciale e che coinvolge diversi interlocutori istituzionali. Pozzomaggiore è adiacente a 7 comuni di 3 diverse province: Bosa e Suni (OR), Sindia (NU), Cossoine, Padria, Mara e Semestene (SS).

La prima soluzione, lunga 37 km circa, consiste nel miglioramento attraverso interventi di manutenzione straordinaria e parziale rettifica del tracciato esistente (ora lungo 45 km) con l’ampliamento dell’intero percorso da 7 metri di carreggiata a 9 metri. Per la realizzazione di questa soluzione vanno inserite in questa ipotesi la realizzazione di opere d’arte maggiori (viadotti, muri di sostegno) lungo i tratti più difficili per una lunghezza di circa 4 km. Una seconda soluzione prevede un percorso, lungo 40,3 km circa, che abbandona il vecchio tracciato spostandosi più a Nord dove l’orografia appare meno problematica della percorso attuale, sebbene interessata da un’area SIC. La terza soluzione che appare la più breve, con un percorso di 35,3 km, passa più a sud del tracciato esistente ma presenta criticità maggiori dal punto di vista orografico facendo lievitare l’intervento in termini economici e sui tempi di esecuzione.

Questo studio è un momento preliminare e propedeutico all’insieme del processo decisionale e dunque a monte della progettazione vera e propria. La conclusione di questo studio e l’individuazione della soluzione ottimale in termini tecnici ed economici, tra le proposte presentate, sarà  il primo passo per poter sottoporre la fattibilità dell’opera all’attenzione dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici e avviare con gli uffici regionali le procedure per poter reperire le risorse necessarie per la sua progettazione esecutiva e quindi per la sua realizzazione.

«L’incontro di oggi – ha detto Pietrino Fois – è emblematico della volontà di condividere e coinvolgere direttamente i territori e le loro comunità nella pianificazione degli interventi che la Provincia intende realizzare nei prossimi anni.»

«La “Pozzomaggiore-Bosa” è un’infrastruttura cruciale – ha ribadito – capace di realizzare, attraverso le sinergie tra costa e interno, quelle condizioni indispensabili per innescare la ripresa dello sviluppo sociale ed economico di questa parte di “Sardegna”, puntando ad esempio all’allungamento della stagione turistica anche attraverso la riscoperta del patrimonio ambientale, storico culturale, delle produzioni agro-alimentari e utilizzando il turismo marino-balneare come leva per lo sviluppo e la promozione delle aree interne. Una opportunità di sviluppo per il territorio del Mejlogu che sta subendo da oltre mezzo secolo un pauroso declino demografico.»

L’importanza strategica dell’assetto viario assume però un significato più ampio, se si pensa che la strada in questione è chiamata a ribaltare isolamento e tendenza allo spopolamento dei centri dell’interno. A prescindere dallo specifico delle opzioni progettuali – la realizzazione di questa nuova viabilità rappresenta un investimento futuro per le popolazione del Mejlogu, soprattutto se si considera il ruolo che il sistema dei trasporti può giocare nelle decisioni delle singole persone, delle famiglie, dei gruppi, relative al “restare” o “partire”. Ecco quindi la necessità di una infrastruttura che può diventare una risposta concreta contro lo spopolamento e l’impoverimento di una parte così importante e preziosa del nostro territorio. Una strada moderna ed efficiente, che sia la porta di accesso alla straordinaria scelta di mete turistiche offerte dalle aree che attraversa.

«Per queste ragioni sono pronto a sostenere con determinazione gli atti e le interlocuzioni necessarie con tutti i soggetti istituzionali, per poter consentire la realizzazione di un’opera da troppo tempo attesa e che rimane sempre attuale nella suo valore strategico.»

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Il Consiglio comunale di Sennori ha approvato questa mattina, con i soli voti della maggioranza, il progetto “Percorso Vita”, con il quale sarà realizzato un camminamento di 3 km e 210 metri che si svilupperà sulla circonvallazione, lungo la strada provinciale 72, consentendo l’attività fisica all’aria aperta, in una politica orientata a promuovere uno stile di vita attento alla salute, al benessere e alla qualità della vita dei cittadini.

L’intervento sarà sviluppato con una spesa di 1 milione di euro, finanziato con mutuo a tasso zero dall’Istituto per il Credito Sportivo, banca pubblica a servizio del Paese per il sostegno allo sport e alla cultura.  Il progetto, redatto dall’Ufficio tecnico del Comune, prevede la realizzazione di un percorso esclusivamente pedonale che affiancherà la strada provinciale toccando i quartieri comunali Montigeddu, Santa Vittoria, le Conce, fino al campo sportivo “Basilio Canu”. Lungo i 3,21 chilometri del percorso ci saranno tre punti di sosta con vista panoramica sul Golfo dell’Asinara, no dei quali dotato di area fitness attrezzata, con tanto di pannelli illustrativi che spiegheranno come svolgere al meglio gli esercizi fisici.

«Sono orgoglioso di aver portato a compimento con la mia amministrazione questo progetto che ha una alta valenza sociale, promuovendo lo sport e le buone pratiche di vita – commenta il sindaco, Nicola Sassu -. Ringraziamo la provincia di Sassari, e in particolare il commissario straordinario, Pietrino Fois, e l’architetto Gianni Milia, responsabile del Settore Viabilità, per la disponibilità e collaborazione dimostrata in tutta la fase progettuale, e un ringraziamento dovuto va anche a tutto lo staff dell’Ufficio tecnico comunale, e al consigliere con delega ai Lavori Pubblici, Roberto Desini, che ha seguito passo dopo passo il progetto, curando i rapporti istituzionali con Provincia e Regione. Approvando il “Percorso Vita”, rispondiamo a una richiesta dei cittadini, che da tempo segnalavano la necessità di poter usufruire di una infrastruttura di questo tipo. Ora faremo del nostro meglio – conclude il sindaco di Sennori – per fare in modo che l’opera possa essere completata entro la fine del mandato.»

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“Viabilità, Mobilità nel Territorio e Servizi alla Famiglia”. Se ne parlerà lunedì 25 novembre nell’ex Convento dei frati Francescani a Padria dove, dalle ore 10.00, gli interventi di autorevoli relatori della realtà locale aiuteranno i presenti ad approfondire la tematica proposta dall’Ufficio per i Problemi sociali e il Lavoro della Diocesi di Alghero-Bosa, in collaborazione con il comune di Padria, l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali ed il progetto Policoro.

Sullo sfondo la questione “spopolamento” di cui si è già parlato lo scorso anno e per la quale, per volontà del vescovo padre Mauro Maria Morfino, la Diocesi dedica alcune riflessioni sul gravissimo problema del decremento demografico: quasi tutti i Comuni non costieri sono toccati da questo fenomeno così imponente che non accenna ad arrestarsi. Le nostre popolazioni ne sono fortemente colpite: l’indice di vecchiaia nei piccoli Comuni delle zone interne tocca cifre impressionanti: Semestene è, per esempio, il Comune – con un indice di vecchiaia pari al 1300% – tra i più esposti al rischio estinzione.

Cosa fare allora per uscire da questa morsa stringente ed impietosa che è lo spopolamento? Sono almeno due gli obiettivi-cardine su cui è urgente intessere ogni ragionamento: assicurare la fruibilità dei Servizi sociali delle zone interne, agli stessi livelli di quelli esistenti nei poli urbani; alimentare la cultura della solidarietà nel territorio.

Il primo obiettivo è classificabile tra i beni materiali che, per essere attuato, necessita di notevoli investimenti finanziari (pubblici e privati) in materia di infrastrutture quali strade, reti informatiche, servizi sanitari, scolastici ed altri; mentre il secondo (la cultura della solidarietà) – classificabile tra i beni immateriali – non ha costi ingenti: si tratta di favorire l’incontro tra le popolazioni e le istituzioni che ne hanno la responsabilità del governo.

Spesso capita che la mancanza di sviluppo di un territorio non è causata della carenza di risorse economiche bene o male reperibili in qualche modo, bensì per carenza di idee e di intraprendenza da parte delle collettività che ci vivono. Sono, questi, gli aspetti che denotano lo stato di salute di una popolazione: essa è anonima ed insignificante se vive nella separatezza, nell’isolamento e nella reciproca indifferenza tra le persone; mentre è vitale ed intraprendente se ricerca ed applica la cultura della collaborazione, della solidarietà e dell’ascolto generoso dell’altro.

Il convegno a Padria è segno tangibile della concreta attenzione che si vuole dare a questi luoghi a torto considerati marginali; ma è proprio su questi luoghi che si vuole scommettere per ridare slancio e speranza di un futuro migliore soprattutto tra i coraggiosi giovani che continuano ad animarli vivendoci nonostante i disagi e le notevoli difficoltà.

Alla giornata di studio interverranno il vescovo Mauro Maria Morfino, con una “Lectio magistralis” sull’argomento, il sindaco di Padria Alessandro Mura, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e l’amministratore straordinario della provincia di Sassari Pietrino Fois. Insieme a loro tanti altri professionisti, docenti universitari, ma anche gli studenti del Liceo di Pozzomaggiore, voce giovane del territorio. Le conclusioni sono affidate a Roberto Frongia, assessore dei Lavori pubblici della Regione Sardegna. Il convegno sarà moderato dal Direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e il Lavoro, Tonino Baldino.

Giuseppe Manunta

Direttore Ufficio

per le Comunicazioni Sociali

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Per il 2020 l’ assessore della Pubblica ostruzione Andrea Biancareddu ha proposto un incremento di fondi per la disabilità nell’ambito scolastico di 4 milioni e 400mila euro.

Con riferimento al sostegno degli studenti disabili e diversamente abili, ed in particolare all’episodio accaduto alla giovane disabile F. di 19 anni frequentante un istituto del Sassarese, la Regione sostiene le famiglie e gli studenti interessati, auspicando che il ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, possa trovare soluzione all’annoso problema della carenza degli insegnanti di sostegno.

Per quanto attiene al supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con disabilità o in situazioni di svantaggio, la Regione sostiene gli Enti locali competenti, con un finanziamento pari a 8.800.000 euro, in parte già trasferiti agli stessi con un’anticipazione. Con queste risorse gli Enti locali acquisiscono le prestazioni di educatori specializzati che intervengono nell’ambito dell’assistenza specialistica finalizzata all’autonomia e alla comunicazione in classe. Gli assessori regionali Andrea Biancareddu e Giuseppe Fasolino competenti per la pubblica istruzione e per il bilancio, su segnalazione del commissario della provincia di Sassari, Pietrino Fois, hanno provveduto a richiedere per il 2019 uno stanziamento aggiuntivo di un milione di euro in quanto le risorse attualmente disponibili, non sono sufficienti a garantire il numero di ore complessivamente necessario agli studenti per frequentare regolarmente le lezioni. Lo stanziamento potrà essere approvato in occasione della discussione della manovra di assestamento di Bilancio.

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La tratta ferroviaria Alghero-Olmedo riapre in tempo per riportare a bordo del treno dell’Arst gli studenti (il primo viaggio è previsto intorno al 15 settembre) mentre per arrivare fino a Sassari bisognerà attendere almeno la fine del mese di ottobre. Ad un anno di distanza dallo stop imposto dalla direzione generale dell’ufficio speciale dei Trasporti (che fa capo al ministero delle Infrastrutture) per la mancanza delle condizioni di sicurezza e dei necessari interventi di manutenzione, sembrano dunque avviati a soluzione i disagi patiti da pendolari e viaggiatori, costretti a rinunciare forzatamente al collegamento su rotaia e trasportati sui bus sostitutivi messi a disposizione dall’azienda regionale dei trasporti che ha visto però, nel frattempo, dimezzate le presenze a bordo.

La riapertura della strada ferrata è stata accolta con soddisfazione dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che ha partecipato al sopralluogo in stazione ad Olmedo e nel cantiere di Mamuntanas, insieme con l’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, il sindaco e gli amministratori di  Olmedo e Alghero, Toni Faedda e Mario Conoci, l’amministratore straordinario della Provincia di Sassari, Pietrino Fois, ed i vertici dell’Arst guidati dal direttore generale, Carlo Poledrini.

«La conclusione dei lavori e quindi l’imminente ripartenza del treno per Olmedo e Sassari sono una bella ed importante notizia – ha dichiarato Michele Pais – ma il sogno resta l’allungamento del collegamento ferroviario fino all’aeroporto di Fertilia».

Centodieci giorni di lavori, cinquecentomila euro di investimento, tre ponti metallici completamente ristrutturati, sono invece i principali dati snocciolati dal direttore dell’Arst Carlo Poledrini per testimoniare la complessità dell’intervento sulla Sassari-Alghero e confermare l’impegno dell’azienda per garantire collegamenti sempre più efficienti e in sicurezza sull’intera rete ferroviaria gestita dalla società dei trasporti a totale partecipazione regionale.

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Il consigliere regionale Aldo Salaris è il nuovo coordinatore regionale dei Riformatori sardi. Subentra a Pietrino Fois, dimessosi dopo la nomina ad amministratore straordinario della provincia di Sassari.

Il nuovo coordinatore verrà presentato domani mattina, alle 10.00, nel corso di una conferenza stampa che si terrà al primo piano del Consiglio regionale, ingresso via Cavour.

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E’ iniziata ieri, nel Medio Campidano, la stagione dei congressi dei Riformatori sardi. Divisi per area geografica toccheranno tutta la Sardegna con l’obiettivo di studiare opportunità di sviluppo e trovare gli strumenti, in primis politici, per spezzare le catene che tengono ancora legata l’economia sarda. Occasione di dialogo che riunisce iscritti, simpatizzanti del partito e rappresentanti di Enti e Istituzioni locali, il congresso del Medio Campidano è stato il primo di una serie di incontri finalizzati proprio a ad analizzare i temi più caldi del momento, legati alle comunità locali e  più in generale al futuro della Sardegna. Il partito sarà presente nei prossimi giorni e nelle prossime settimane in Ogliastra, in Gallura, a Sassari e nella città di Cagliari.

«Fare politica – spiega Michele Cossa, capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale – significa mettersi al servizio delle comunità e noi Riformatori sardi cerchiamo ogni giorno di dare un contributo importante in questo senso. I risultati ottenuti alle elezioni Regionali e poi alle Amministrative, testimoniano proprio vicinanza e radicamento dei Riformatori sardi ai territori. Oggi – aggiunge Michele Cossa – anche all’interno del nostro partito possiamo contare su una classe dirigente nuova, che sta creando le basi per governare con serietà, onestà, competenza: il riconoscimento di tutti in battaglie importanti come quella dell’insularità e  la presenza di tanti giovani all’intero dei Riformatori ardi sono segnali importantissimi che testimonia l’attenzione del partito alle persone e alle comunità.»

E’ dello stesso avviso il coordinatore regionale Pietrino Fois, secondo il quale «la volontà di recepire le istanze dei territori e mettere a punto strategie di sviluppo locale è un tratto distintivo del partito. Ogni appuntamento dei Riformatori sardi, ancora di più i congressi, è finalizzato a trovare punti di incontro e fornire strumenti per comprendere il momento storico, politico e culturale nel quale viviamo. Qualità ed efficienza sono le caratteristiche del nostro operare, bussole all’intero del partito e direttrici della sua azione politica».

I lavori congressuali si sono conclusi con l’elezione del nuovo coordinatore del Medio Campidano Eugenio Mereu e del coordinamento di collegio.

Questa sera, alle 18.30, nell’aula consiliare del comune di Elini, si terrà il congresso dell’Ogliastra.

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È tra le più grandi occasioni che la Storia ci abbia messo davanti, non ce ne sarà un’altra capace di sortire gli stessi effetti perché dal riconoscimento del principio di insularità dipende lo sviluppo economico e sociale della Sardegna. I tempi questa volta dipendono da noi: se il Nord accelera verso la riforma autonomistica che darà loro più poteri e risorse, la Sardegna deve correre ancora più veloce.
«Si tratta di una battaglia forte, autentica e identitaria, convalidata dalle firme di 100mila sardi e riconosciuta da tuti i partiti, ma per portarla a termine è necessario e urgente dimostrarci uniti e fare quadrato. Noi Riformatori non arretreremo di un centimetro, siamo arrivati fino al Senato e abbiamo il dovere di proseguire una battaglia che non è nostra ma di tutti i sardi», hanno ribadito gli esponenti dei Riformatori sardi Michele Cossa (presidente del gruppo in Consiglio), Roberto Frongia (presidente dei Riformatori sardi ed assessore dei Lavori pubblici), Pietrino Fois (coordinatore regionale) che hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais. 
Per i Riformatori sardi quello che sta accadendo a livello nazionale avrà ricadute importanti sulla Sardegna se i sardi non si muoveranno uniti come stanno facendo Veneto e Lombardia, i cui presidenti già hanno incontrato le commissioni parlamentari per spiegare le ragioni della loro richiesta di maggiore autonomia e di maggiori risorse economiche.
«Anche noi – hanno evidenziato Cossa, Frongia e Fois – dobbiamo pretendere di avere la possibilità di spiegare l’unicità assoluta e peculiare della nostra condizione di insularità e di perifericità e chiedere che, attraverso l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, l’intera comunità nazionale si faccia garante del nostro diritto ad avere uguali diritti di tutti gli altri cittadini italiani.»
Impegno comune che guarda a Roma. Gli esponenti dei Riformatori sardi hanno condiviso con il presidente Pais tutte le nuove iniziative sull’insularità, prime fra tutte un incontro urgente con il presidente della Commissione Affari Costituzionali in Senato  e con i capigruppo del Senato con l’obiettivo di accelerare l’iter della legge, al momento ferma proprio in Commissione.