28 March, 2024
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I gestori delle grotte turistiche della Sardegna si sono ritrovati sabato 9 dicembre nella sala riunioni del sito Geo Speleo Archeologico Sa Marchesa, a Nuxis, nel convegno “Grotte turistiche in Sardegna. Esperienze a confronto”, organizzato dallo Speleo Club di Nuxis, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.

La Sardegna è la regione italiana nella quale è concentrata la più alta percentuale di grotte turistiche, siti che producono importanti ricadute economiche sui territori in termini di occupazione e svolgono una significativa funzione sociale, consentendo a tanti visitatori, provenienti da diverse regioni italiane e anche dall’estero, di conoscere ed apprezzare un mondo sotterraneo ricco di fascino.

Dopo i saluti del sindaco di Nuxis, Romeo Ghilleri, e la presentazione degli organizzatori, guidati dal presidente dello Speleo Club di Nuxis Roberto Curreli, sono intervenuti Corrado Greco, presidente nazionale dell’associazione delle Grotte turistiche, giunto a Nuxis dalla Venezia Giulia, i sindaci dei comuni di Villaperuccio Marcellino Piras e Masainas Gian Luca Pittoni, ed il consigliere regionale Michele Ennas.

La Regione Sardegna negli ultimi anni ha sostenuto i progetti di valorizzazione del sito di Sa Marchesa e gli scavi nella grotta di Acquacadda, con significativi finanziamenti, e nella variazione di bilancio approvata la scorsa settimana sono state stanziate le risorse per la sistemazione della strada di accesso.

Il dibattito è stato aperto dall’intervento di Antonello Floris che ha presentato un quadro generale della realtà delle grotte turistiche presenti in Sardegna, al quale sono seguiti quelli dei gestori delle grotte di Domusnovas, Iglesias, Gairo, Dorgali, Ulassai, Nuxis, Siniscola, Sadali, Fluminimaggiore e Santadi. Sono emerse le problematiche legate alla gestione dei siti, in qualche caso determinate dai tempi limitati degli affidamenti, e le prospettive future, in generale in crescita dopo il superamento della pandemia da Covid-19.

Nel pomeriggio, dopo la pausa per il pranzo, è stata effettuata la visita alla grotta di Acquacadda, dove il direttore della campagna di scavi Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, ha spiegato i risultati raggiunti dal 2019 ad oggi e i programmi per il futuro, sostenuti dalla Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio.

 

Sabato 9 dicembre 2023 il sito Geo Speleo Archeologico Sa Marchesa, a Nuxis, ospiterà il convegno “Grotte turistiche in Sardegna. Esperienze a confronto”, organizzato dallo Speleo Club di Nuxis, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio. 

Dopo un’introduzione che fornirà un quadro generale del fenomeno, interverranno i Rappresentanti di 11 grotte della Sardegna, dei siti di Domusnovas, Dorgali, Fluminimaggiore, Gairo, Iglesias, Nuxis, Sadali, Santadi, Siniscola, Ulassai. Saranno illustrate le molteplici realtà, con la descrizione dei dati salienti, le prospettive future ed eventuali criticità nella gestione. L’intenso programma sarà completato con la visita alla sottostante grotta di Acquacadda, nella quale annualmente sono eseguiti degli scavi archeologici gestiti e coordinati dall’Università degli Studi di Cagliari ed all’annesso Museo Geo Speleologico. Nello scorso mese di settembre si è svolta la prima annualità della seconda campagna triennale, diretta dal professor Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali dell’Università di Cagliari. 

Il convegno sarà anche l’occasione per scambiarsi informazioni sulle diverse realtà in una Regione che, a livello nazionale, ha la più alta percentuale di grotte turistiche, che oltre alle ricadute economiche, svolgono anche una funzione sociale, in quanto permettono ad un gran numero di visitatori di avvicinarsi e prendere coscienza dell’affascinante mondo sotterraneo. 

Il programma 

Ore 9.00 Saluti delle autorità 

Ore 9.30 Interventi dei relatori – Prima parte 

Antonello Floris: “Quadro generale delle grotte turistiche in Sardegna” 

Fiorenzo Casti: “La grotta di San Giovanni a Domusnovas: opportunità e valore per il territorio” 

Giovanni Concas: “La grotta Santa Barbara ad Iglesias: Geologia e valorizzazione turistica” 

Renato Loddo: “Esperienza sulla nostra attività nella grotta Su Marmuri ad Ulassai” 

Ore 10.50 Pausa caffè 

Ore 11.15 Interventi dei relatori – Seconda parte 

Laura Pettorru: “La Cooperativa Ghivine e la gestione delle grotte del Bue Marino e di Ispinigoli” 

Manuele Levanti: “La grotta di Taquisara a Gairo. Itinerari turistici lenti, attraverso sistemi carsici” 

Riccardo Cicilloni e Roberto Curreli: “Gli scavi archeologici nella grotta di Acquacadda, una realtà consolidata” 

Ore 13.00 Pausa pranzo 

Ore 14.00 Visita guidata alla grotta di Acquacadda 

Ore 15.00 Interventi dei relatori – Terza parte 

Maria Luisa Mason: “La grotta di Gana e’gortoe a Siniscola: una grotta didattica e un’esperienza da speleologi” 

Doriano Boi: “La grotta di Is Janas a Sadali: Grotte turistiche e luoghi comuni – sensibilizzazione e divulgazione” 

Ubaldo Sanna: “Grotte di su Mannau a Fluminimaggiore: storia e futuro” 

Marco Carta: “Quarant’anni di Turismo speleologico nella Grotta di Is Zuddas a Santadi”.

 

Dal 2 al 5 novembre, per il secondo anno consecutivo, lo Speleo Club Nuxis ha partecipato alla 25ª Borsa Mediterranea del Turismo archeologico 2023, svoltasi, a Paestum. Insieme al Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, rappresentato dal commissario straordinario dottoressa Elisabetta Anna Castelli e dal direttore dottor Fabrizio Atzori, lo Speleo Club di Nuxis guidato dal presidente Roberto Curreli ha promosso il sito geospeleologico archeologico Sa Marchesa con la Grotta di Acquacadda, dove nello scorso mese di settembre si è svolta la prima annualità del secondo triennio di scavi diretti dal professore Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, con i suoi collaboratori, gli archeologi Marco Cabras e Federico Porcedda e da un gruppo di studenti dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, in Archeologia e Storia dell’Arte e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari, avviato su concessione del Ministero della Cultura e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna.

Le iniziative di promozione del sito geospeleologico archeologico Sa Marchesa con la Grotta di Acquacadda, come la campagna di scavi, sono state rese possibili grazie a un contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, artigianato e commercio.

E’ in corso di svolgimento a Paestum, in provincia di Salerno, la XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Il Salone espositivo della BMTA, in programma da giovedì 2 a domenica 5 novembre 2023, è il più grande al mondo dedicato al turismo archeologico.

Gli espositori esteri provengono da ben 22 Paesi: Albania, Algeria, Cipro, Colombia, Corea del Sud, Cuba, Ecuador, Estonia, Grecia, Guatemala, Iran, Malta, Perù, Repubblica slovacca, Serbia, Siria, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Tunisia, Vaticano ed Uzbekistan.

Sono 120 gli espositori italiani, tra i quali, con la Regione Sardegna, ci sono Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, lo Speleo Club di Nuxis con il sito di Sa Marchesa, Ales con Arte Lavoro e Servizi Spa, il Gal Sinis e il Gal Sinis Fondazione Mont’e Prama.

Lo Speleo Club Nuxis è presente a Paestum per il secondo anno consecutivo, con lo stand per la promozione del sito di Sa Marchesa che sia ieri che oggi ha registrato numerose visite, in particolare di addetti ai lavori.

Lo Speleo Club di Nuxis è rappresentato a Paestum dal suo presidente Roberto Curreli, presente anche l’assessore comunale Damiano Cani.

Domani, sabato 4 novembre, nel corso di una conferenza, il direttore degli scavi della grotta di Acquacadda, il professor Riccardo Cicilloni, e gli archeologi Marco Cabras e Federico Porcedda, con il presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli, presenteranno i risultati della prima annualità di scavi del secondo triennio, svoltasi dal 4 al 29 settembre scorsi.

Allegate alcune fotografie dello stand dello Speleo Club Nuxis.

 

 

 

 

Le cavità artificiali presenti nel territorio della Sardegna e in particolare nel Sulcis Iglesiente, costituiscono un patrimonio culturale straordinario, attraverso il quale è possibile costruire un grande progetto per l’affermazione di un turismo sostenibile per 365 giorni l’anno.

E’ il principale messaggio emerso ieri nella prima giornata del convegno organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis APS, incaricata della realizzazione per l’attuazione del progetto finanziato dalla Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, artigianato e commercio, dal titolo: “Attuazione di un programma di promozione del Turismo sostenibile speleologico ed archeologico”, svoltasi presso il sito geo speleo archeologico di “Sa Marchesa” del comune di Nuxis, denominato “Le Cavità Artificiali – Per un turismo sostenibile”.

Dopo la presentazione degli organizzatori e il saluto del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri, dell’assessore Damiano Cani, del presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli, dell’archeologo Marco Cabras e del consigliere regionale Michele Ennas, sono stati diversi i relatori, esperti del settore speleologico e di quello archeologico, presentati da Francesco Randaccio, che si sono alternati nell’arco di tutta la giornata, portando le loro testimonianze.

L’archeologo Nicola Dessì ha parlato delle «numerose civiltà che si sono avvicendate e ci hanno lasciato testimonianze legate all’utilizzo di cavità naturali per diversi scopi. Il patrimonio ipogeico più consistente ed emblematico è legato però alle diverse migliaia di ambienti scavati artificialmente dalle comunità che hanno abitato i vari territori dell’isola. Partendo, appunto dalle numerose domus de janas scavate durante la Cultura di San Michele di Ozieri (V millennio a.C.) per scopi funerari, passando per i pozzi sacri e i silos realizzati durante l’Età nuragica, le tombe a camera di età punica e romana, gli acquedotti ed infine le cisterne dell’epoca medievale, possiamo con assoluta certezza affermare che il loro valore e la loro importanza collocano l’isola ai primi posti in Europa».

Antonello Floris ha esaminato la cronologia delle opere idrauliche a Cagliari, inserendole nel contesto generale delle cavità artificiali, inquadrandole per tipologia e periodi storici e ha illustrato quelle attualmente fruibili al pubblico e quelle che potrebbero essere turisticizzate, valutando alcuni itinerari tematici possibili per uno sviluppo turistico sostenibile che concili gli aspetti della sicurezza, relazionandoli alla città di sopra.

Pierpaolo Dore nell’intervento che ha chiuso la sessione di lavori del mattino, prima della pausa pranzo, ha spiegato che dopo la caduta dell’Impero Romano l’uomo, minacciato dall’avvento di guerre ed armi sempre più grandi e potenti, ha iniziato a costruire opere belliche vere e proprie, dai castelli ai forti ottocenteschi fino alle batterie di difesa della seconda guerra mondiale. Queste opere sono sempre accompagnate da strutture ipogee di grande valore storico che oggi sempre in più località vengono riscoperte e valorizzate per la diffusione della cultura storica.

L’ingegnere Maurizio Boaretto, alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, ha iniziato il suo intervento partendo da una panoramica sul patrimonio minerario dismesso, con particolar attenzione a quello sardo, focalizzando l’attenzione sull’applicazione della normativa vigente per la gestione degli spazi minerari sotterranei dismessi, nonché sulla loro potenzialità per uso turistico.
Maurizio Boaretto, inoltre, ha illustrato le attività progettuali richieste per il recupero e la fruizione turistica degli ex siti minerari, mostrando alcuni esempi tra i più significativi di opere già realizzate sia a livello europeo, sia italiano e sardo.

Mauro Villani, rappresentante del Centro Italiano della Cultura del Carbone, ha ricostruito la storia della Grande Miniera di Serbariu, straordinario esempio di recupero del sito carbonifero, esteso su 33 ettari, con 21 edifici per complessivi 80.000 metri cubi, importantissimo nella storia della città di Carbonia, prima abbandonato dalla Carbosarda dopo l’interruzione dell’attività estrattiva, poi recuperato dal comune di Carbonia a fini turistici, inaugurato nel 2006 ed oggi al centro di un grande progetto di valorizzazione, Il sito ospita anche il museo dei Paleo Ambienti Sulcitani E.A. Martel, la Sezione di Storia locale, il Centro Ricerche Sotacarbo, l’Ex Dì – Fabbrica del Cinema, gli uffici del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e diverse attività artigianali ed associazioni culturali. Mauro Villani ha sottolineato i riconoscimenti ricevuti dal CICC a livello internazionale e le collaborazioni in atto con analoghi siti e progetti operanti in altri paesi europei.

Giuseppe Piras ha illustrato dal punto di vista metodologico le modalità di svolgimento di un lavoro commissionato dal comune di Cagliari che nel 2009 ha deciso di dotarsi di uno strumento conoscitivo sulle cavità esistenti nel sottosuolo urbano. Il Centro Studi Ipogei SPECUS ha ricevuto, a seguito di partecipazione ad un bando dell’Amministrazione comunale, l’incarico della mappatura delle cavità artificiali nell’area cagliaritana. Con la collaborazione del Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano e dell’Unione Speleologica Cagliaritana, il C.S.I. SPECUS ha provveduto ad individuare un primo blocco di circa 100 cavità, i cui rilievi sono stati opportunamente georeferenziati nella mappa tecnica della Città.
Il lavoro effettuato, da un lato colma in parte il vuoto conoscitivo sulla presenza di cavità presenti nel sottosuolo, spesso condizione di potenziale pericolo, talora evidenziatosi in episodi di crolli e dissesti avvenuti nell’ambito urbano, ma risulta anche un importante lavoro che ha consentito di restituire informazioni sull’importanza del patrimonio di “opere” sotterranee, dal punto di vista storico-culturale, legate all’utilizzo pregresso delle popolazioni che hanno vissuto questi luoghi fin da tempi remoti.

Roberto Nini, giunto per l’occasione da Narni, ha portato la sua testimonianza sul grande lavoro svolto nella città umbra, dove nel 1979 sei giovani speleologi del Gruppo UTEC scoprirono il sotterraneo di un antico convento domenicano. Seguirono anni di impegno per sensibilizzare le istituzioni e intervenire direttamente per sgomberare i locali dalle macerie. Nel 1994 gli spazi furono aperti con il nome di “Narni sotterranea”, con pochi mezzi ma tanta buona volontà. Nel 1995 fu creata l’Associazione Subterranea per gestire l’ipogeo, visto che era necessario un costante ed assiduo impegno per portare avanti l’ambizioso progetto.
Grazie all’aiuto di decine di volontari e alle ricerche portate avanti dalla nuova associazione, il sito ha trovato una sua collocazione nella storia di Narni e oggi è divenuto il principale attrattore turistico della città e fra i più importanti dell’intera Umbria.

Ha concluso gli interventi Roberto Curreli, presidente dell’associazione Speleo Club di Nuxis, che ha parlato del lavoro svolto negli ultimi due lustri per “la valorizzazione del sito geo-speleologico archeologico Sa Marchesa”, della quale lo Speleo Club è stato investito con l’attribuzione della gestione del sito Geo Speleo Archeologico di Sa Marchesa, dove si è appena conclusa la quarta annualità della campagna di scavi nella grotta naturale di Acquacadda, diretta dal professore Riccardo Cicilloni. Nel corso del pomeriggio, durante una pausa dei lavori, i presenti hanno visitato la Grotta, dove Roberto Curreli ha spiegato i risultati raggiunti dalla campagna di scavi.

Nel pomeriggio ha fatto un breve intervento anche Angelo Naseddu, presidente della Federazione speleologica sarda Angelo Naseddu.

Il programma dei lavori del convegno si è concluso oggi con una visita al sito ipogeico di Montessu, nel comune di Villaperuccio.

Il convegno è stato patrocinato da: Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna; Speleo Club Nuxis APS; Comune di Nuxis; Federazione Speleologica Sarda; Commissione Cavità Artificiali Cammino minerario di Santa Barbara.

 

 

 

E’ stata presentata questa mattina, nel sito geo speleo archeologico “Sa Marchesa”, nell’ex Miniera Sa Marchesa, comune di Nuxis, la quarta campagna di scavi nella grotta di Acquacadda, diretta da Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari. Alla presentazione, con il presidente dello Speleo Club di Nuxis Roberto Curreli, hanno partecipato, tra gli altri: il sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri con gli assessori della Giunta; i sindaci di Perdaxius Gianluigi Loru, di Masainas Gian Luca Pittoni e di Villaperuccio Marcellino Piras; la dottoressa Giovanna Pietra, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Sud Sardegna e Oristano; il dottor Marco Cabras, archeologo, collaboratore del professor Riccardo Cicilloni; Fabio Calogero Pinna, professore associato dell’Università di Cagliari, coordinatore dei corsi di Beni culturali; gli studenti dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, in Archeologia e Storia dell’Arte e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari; Stefano Naitza, docente di Geologia Economica all’Università di Cagliari; Francesco Randaccio, rappresentante della federazione speleologica sarda.

Sono stati numerosi gli interventi che hanno sottolineato l’importanza del progetto di valorizzazione del sito di Sa Marchesa, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello della promozione dello stesso e del territorio di Nuxis e dell’intero Sulcis a fini turistici.

Quella iniziata nei giorni scorsi e presentata stamane è la prima annualità del secondo triennio di scavi, avviato su concessione del Ministero della Cultura e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, nel corso del quale l’equipe diretta dal professor Riccardo Cicilloni continuerà a riportare alla luce lo straordinario patrimonio custodito da millenni nella grotta che sta destando un sempre maggiore interesse sia tra gli studiosi sia tra gli appassionati di archeologia e speleologia. Non a caso stamane, alcuni turisti inglesi sono giunti spontaneamente nel sito ed hanno chiesto di poter visitare la grotta. Le visite sono possibili tutto l’anno, dietro prenotazione, perché il sito è gestito dai volontari dello Speleo Club Nuxis.

Allegati un vasto album fotografico della giornata con la conferenza di presentazione e la visita alla grotta e le interviste al professor Riccardo Cicilloni, al sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri e al presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli.

 

Il comune di Nuxis riceverà un contributo di 330.000 euro nell’ambito del programma che assegna “Contributi agli investimenti finanziati dall’Accordo tra Stato e Regione Autonoma della Sardegna”, per “Interventi di conservazione e valorizzazione del sito preistorico di Acqua Cadda – Nuxis” (ex miniera di Sa Marchesa). Con questo nuovo cospicuo finanziamento, potrà proseguire il lavoro già avviato da diversi anni, organizzato e realizzato dallo Speleo Club Nuxis, diretto dal presidente Roberto Curreli.

Grande soddisfazione per l’assegnazione del nuovo contributo, è stata espressa sia dal sindaci di Nuxis, Romeo Ghilleri, sia dal presidente dello Speleo Club Nuxis, Roberto Curreli.

Lo scorso 30 settembre è terminata la prima campagna di scavi triennale nella grotta di Acquacadda, diretta dal professor Riccardo Cicilloni, professore dell’Università di Cagliari. E’ attesa la conferma della nuova campagna di scavi triennale.

Da venerdì 21 a domenica 23 ottobre, il sito ha ospitato il 1° convegno internazionale “Le grotte nella preistoria: scavi, studi e valorizzazione”, che ha visto la partecipazione di esperti a livello internazionale, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Cagliari, cattedra di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lingue, Lettere e Beni Culturali (proff. Riccardo Cicilloni e Carlo Lugliè), il comune di Nuxis, il ministero della Cultura, la missione archeologica presso la Grotta di Acquacadda – Nuxis, il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. L’evento culturale è finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna (assessorato del Turismo, artigianato e commercio), L.R. 7/1955, annualità 2021.

Successivamente, il 16 novembre, il sito di Sa Marchesa ha ospitato un incontro-dibattito sul tema “L’Importanza degli animali nell’economia e nella cultura sarda, dal Neolitico alla fine dell’Età nuragica”; il 14 dicembre il convegno “Nuovi studi geologici e minerari nel Distretto del Sulcis”; il 16 dicembre la conferenza “Le acque sotterranee: esplorazione e valorizzazione degli acquiferi carsici”.

Si susseguono senza soluzione di continuità, inoltre, le visite di gruppi organizzati, provenienti da scuole e associazioni, alla scoperta dei segreti della grotta di Acquacadda.

Giampaolo Cirronis

 

Mercoledì 16 novembre il sito geo-speleologico archeologico “Sa Marchesa”, a Nuxis, ha ospitato la conferenza a cura del dott. Alfredo Carannante, Direttore del Dipartimento Archeologia del Mediterraneo dell’International Research Institute Archaeology and Ethnology (IRIAE) e dal Dott. Salvatore Chilardi, Archeozoologo IRIAE, coordinati dal prof. Riccardo Cicilloni, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari e Direttore scientifico dello scavo nella Grotta di Acquacadda.

L’evento, iniziato con i saluti del presidente dell’associazione Speleo Club Nuxis, Roberto Curreli e del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri, ha trattato il tema inerente l’importanza degli animali nell’economia e nella cultura sarda, dal Neolitico alla fine dell’età nuragica. Nel corso degli interventi, è stata descritta la comparazione tra i siti di Cuccurada, nel comune di Mogoro, e la Grotta di Acquacadda, a Nuxis. Di quest’ultima, sono stati esposti i nuovi dati.

«Alcuni di questi dati sono stati osservati proprio questa mattinaha detto Alfredo Carannante nell’introduzione dell’argomento ricordando anche la stretta collaborazione con l’ateneo di Cagliari e in modo particolare con il prof. Riccardo Cicilloni -. L’importanza del tema non è quello di andare a descrivere gli oggetti rinvenuti durante la campagna di scavo archeologico, ma quella di descrivere la vita quotidiana dei nostri antenati, infatti esaminando i resti ossei animali si riesce a comprendere come vivevano e in modo particolare come svolgevano le attività, l’allevamento, la caccia e quant’altro.»

«In base all’analisi osteologica si riesce ha capire l’età degli esemplari e sulla base di questo anche la finalità dell’allevamento, se mirata alla produzione di carne, di latte ed anche di lana ha sottolineato Salvatore Chilardi -. Fatto curioso riguarda l’attività venatoria, infatti sia sul sito di Acquacadda, sia su quello di Cuccurada la percentuale di ossa di cervo è di poco più del 6% a dimostrazione che le popolazioni pur essendo distanti avevano le stesse esigenze lo stesso stile di vita. Da un’analisi dei resti di fauna marina si è evinto che in certi periodi le popolazioni tendevano a consumare maggiormente sia pesci che molluschi marini particolarmente arselle e vongole, rispetto ad altri periodi dove si consumava maggiormente carne. Per quanto riguarda l’allevamento si allevavano in prevalenza ovi-caprini seguiti dai suini e bovini, per questi ultimi due le attività variavano dall’Eneolitico al periodo dell’Età del Bronzo.»
Per il professor Riccardo Cicilloni, questi dati sono interessantissimi e, una volta analizzati in modo più approfondito, permetteranno di comprendere meglio la vita di queste popolazioni. Per Roberto Curreli, questo evento consente di proseguire il percorso che lo Speleo Club Nuxis ha intrapreso da tempo, quello di conoscere e cercare di valorizzare il nostro territorio,«grazie al contributo della RAS, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, attinto dalla L.R. 7/1955, annualità 2021, emendamento presentato dall’onorevole Michele Ennas, siamo riusciti a realizzare diversi eventi, tra i quali oltre a diverse conferenze il Convegno Internazionale “Le Grotte nella Preistoria – Scavi, Studi e Valorizzazione” e la promozione del sito archeologica Grotta di Acquacadda, nella Borsa archeologica del Mediterraneo a Paestum e speriamo di poter proseguire questo importantissimo percorso».

E’ stato presentato sabato 5 novembre, presso la sede della Necropoli di Montessu, a Villaperuccio, il progetto “Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de janas”, candidato al riconoscimento UNESCO.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Villaperuccio, Marcellino Piras, e dell’assessore dei Beni culturali, Mario Silvio Stera, sono intervenuti, tra gli altri, Patricia Olivo, segreteria regionale del Ministero per la Sardegna; il professor Riccardo Cicilloni dell’Università di Cagliari e Ivana Zucca, presidente del Consorzio Sistema Culturale Sardegna. Il progetto UNESCO è stato presentato da Giuseppa Tanda, presidente del Cesim.

L’incontro è stato moderato dal giornalista Tonino Oppes.

 

C’era anche Nuxis con il sito ex minerario di Sa Marchesa e la Grotta di Acquacadda, alla 24ª Borsa mediterranea del turismo archeologico, svoltasi l’ultimo fine settimana di ottobre a Paestum. L’associazione Speleo Club di Nuxis ha organizzato questa partecipazione, con il suo presidente Roberto Curreli, il direttore della campagna di scavi professor Riccardo Cicilloni, l’assessore del Turismo del comune di Nuxis Damiano Cani. Presente a Paestum, anche il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, con il direttore Ciro Pignatelli.

«Siamo molto soddisfatti di questa nuova esperienza – ha commentato Roberto Curreli, presidente dell’associazione Speleo Club Nuxische segue la conclusione della terza annualità della campagna di scavi nella Grotta di Acquacadda ed il convegno internazionale “Le Grotte nella Preistoria – Scavi, Studi e Valorizzazione” -. Il nostro sito ha riscosso grande interesse da parte dei visitatori e anche dei rappresentanti di siti archeologici di altre regioni. Abbiamo avuto modo di confrontarci con loro e. come è avvenuto con i rappresentanti del Molise, che avevano lo stand a fianco al nostro, abbiamo riscontrato diverse affinità.»

Le iniziative di promozione del patrimonio archeologico portate avanti in questi mesi e ormai da alcuni anni dall’associazione Speleo Club di Nuxis, è stata resa possibile dal finanziamento concesso dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna, L.R. 7/1955, annualità 2021.

Giampaolo Cirronis